La Nuova Ferrara

Uehara, portento di virtuosismo e musicalità

Uehara, portento di virtuosismo e musicalità

Al Teatro Abbado il suo recital, primo di due concerti jazz programmati da Ferrara Musica

30 ottobre 2014
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Hiromi Uehara ha tenuto l’altra sera nel Teatro Abbado il suo recital, primo di due concerti jazz programmati da Ferrara Musica per la corrente stagione (l'altro è in calendario lunedì 17 novembre con il duo Barron/Holland). Questa trentacinquenne, sulla cresta del successo da quasi tre lustri, si è presentata sul palco del nostro teatro con l’irruenza della giovane età e con la nonchalance della donna che è già personaggio e tra la nostra lingua e l'inglese è riuscita a spiegarsi ed a presentare bene qualche brano di quelli eseguiti. Hiromi è un portento di virtuosismo e musicalità, usa spesso la mano sinistra tessendo frasi sui registri gravi mentre con la destra infilata dentro il pianoforte smorza e distorce armonie ed armoniche. Ottiene così un effetto che somiglia al suono del contrabbasso jazz. Poi, quando si dedica al lirismo più intimo come ad esempio nella bellissima Sicilian Blue i suoi modi si fanno sognanti, estatici, ispirati. Per il resto, al turbinio di note e scale diteggiate, aggiunge un borbottio e un canticchio tipico di molti pianisti, un battere di piedi e mani come integrazione del suono della tastiera, un crescendo e rinforzando che porta il tempo metronomico dal classicheggiante “adagio” all’altrettanto classicheggiante “presto con fuoco”. E così la ragazza si fa coinvolgere e coinvolge, trasmette, comunica, esonda sugli spettatori rendendoli istantaneamente felici di una tale benefica inondazione.

Athos Tromboni