La Nuova Ferrara

Il latino protagonista nei suoni dei Pink Floyd

Il latino protagonista nei suoni dei Pink Floyd

In sala Estense Mojo Brothers e “The Dark Side of the Moon”, prima il Gaf e un libro sulla storica band

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Il latino probabilmente entrerà a far parte del patrimonio Unesco. È in atto una petizione. Ecco un'altra, forse l'ultima, azione profetica dei Pink Floyd, che quest'anno hanno concesso al ferrarese Di Cristoforo di divulgare il verbo di "Occulta Lunae Pars"("The Dark Side of the Moon" in latino) urbi et orbi. Questa sera il progetto diventa realtà e Ferrara è l'epicentro di questo fenomeno: i Mojo Brothers in Sala Estense alle ore 21 suoneranno l'album completo con la partecipazione degli studenti del Roiti. L'occasione è ottima per parlare dei Romani nel nostro territorio e a questo preposito il Gruppo Archeologico Ferrarese alle 18 (sempre all’Estense) organizza l'incontro “Historia. I Romani sono stati qui” in cui i musei di Ferrara e provincia con collezioni romane si presentano ai cittadini. Introduce Caterina Cornelio (direttricei Museo Archeologico), poi Carla Lanfranchi (presidente Gaf) ed Eleonora Poltronieri intervistano i rappresentati delle realtà museali, viaggiando attraverso immagini e reperti che documentano la presenza dei nostri antenati romani sulle sponde del fiume Po-Eridano. Ecco i protagonisti: Museo "G. Ferraresi" di Stellata di Bondeno, Museo Civico Lapidario di Ferrara, Museo di Belriguardo di Voghiera, Museo Archeologico del Verginese di Portomaggiore e Museo del carico della nave romana di Comacchio.

Alle 19.30 Samuele Govoni (collaboratore della Nuova Ferrara) approfondirà alcuni aspetti dell'ultimo prodotto dei Pink Floyd, "The endless river" assieme ai The Lunatics, alcuni fra i più grandi collezionisti dello storico gruppo provenienti da tutta Italia. Ferrara, grazie a Di Cristoforo, si farà portavoce di un nuovo modo di affrontare l'apprendimento delle lingue classiche. D'altro canto, anche una fetta degli insegnanti del Roiti, di cui Isabella Diodato e Roberta Robbiano fanno parte, applica in classe il cosiddetto metodo Orberg, che, oltre ad uno studio delle regole morfo-sintattiche, prevede l'acquisizione di una competenza attiva della lingua: «Si tratta di un metodo induttivo - spiega la Diodato - Abbiamo cominciato ad usare un manuale edito dal Vivarium Novum dove si parte da un contesto accattivante, la storia di una famiglia del II sec. d.C. In classe facciamo drammatizzazione, colloquia e utilizziamo i realia (oggetti)». «Cerchiamo di saldare la frattura fra verba et res - a continuare è la Robbiano - l'importanza delle lingue classiche sta nella loro natura: possiamo dire di diventare uomini solo grazie ai valori che l'antichità ci ha trasmesso».

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