Questo libro è il suo asso nella Manica
Il 19 marzo ad Argenta la presentazione del primo romanzo dello scrittore
L’occasione per assistere alla presentazione (in anteprima) del nuovo libro di Andrea Manica, La rêverie del male (Ed.Mannarino), sarà il 19 marzo alle 19,30 presso Risto-bar “Io e Vince”, in Piazza Garibaldi 4/c, ad Argenta.
Una serata di festa con un reading di poesie, racconti e canzoni che vedrà protagonisti l’autore del libro Andrea Manica, scrittore e cantautore. Questo libro nasce parallelamente ad un altro lavoro di Manica, ideatore di una guida di eno-gastronomia musicale, una serie di interviste con artisti direttamente a tavola nei migliori ristoranti. Abbiamo pensato di parlare con l’autore di questo suo primo romanzo dopo la raccolta di poesie e racconti del 2012 “Lo Zabaione dei Pensieri” (Ed.Mannarino).
Andrea, questo lavoro è nato contemporaneamente alle interviste?
«No, è nato ed è stato finito molto prima. Questo romanzo ha avuto un tempo di creazione molto lungo, due anni e mezzo. Due anni e mezzo con una storia in testa e con i personaggi, i dialoghi, le ambientazioni che diventano una vera persecuzione mentale ma sono contento di essere riuscito a completare la stesura del libro. Le interviste a grandi artisti sono un lavoro di grande impegno che faccio con passione ed attenzione perché sono una occasione unica di conoscere e quindi imparare da grandi artisti che stimo come, ad esempio, il grande batterista ferrarese Ellade Bandini. Il lavoro del romanzo era finito da tempo, poi è iniziato quello di rifinitura che ho svolto contemporaneamente alla creazione delle interviste».
Di cosa tratta questo nuovo libro?
«Un romanzo che tratta del tema dell’eredità come violenza. L’eredità non è sempre qualche cosa di buono ma spesso porta con sè il pregiudizio, il bigottismo. Io sono convinto che bisogna fare tabula rasa di questo “peccato originale”. Questo problema, come molti altri problemi sono affrontati nel romanzo, attraverso le inquietudini dei protagonisti che crescono. Un romanzo di formazione che spero possa essere punto di confronto tra generazioni».
Andrea, perché questo titolo e questa copertina?
«E’ evidente che le ideologie si sono sciolte e questo lo dico fin dalla copertina».
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