La Nuova Ferrara

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Wearable Una tendenza irresistibile

di MARIANNA BRUSCHI
Wearable Una tendenza irresistibile

A Barcellona braccialetti e smartwatch dispositivi protagonisti. Aspettando Apple

08 marzo 2015
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di MARIANNA BRUSCHI

Start brushing. Inizia a spazzolare. Il timer scorre. Due minuti, un minuto 59 secondi e così via, un cerchio azzurro, brillante come il dentifricio, avanza e si completa con lo scorrere dei secondi. Sull’altra metà dello schermo dello smartphone, appoggiato alla mensola del bagno sopra il lavandino, passano le ultime notizie. Poi il meteo. Un minuto venti secondi. Compare il calendario, gli appuntamenti in agenda. Quarantadue secondi. Ecco il promemoria per i compleanni di oggi, per non dimenticarsi gli auguri da mandare agli amici. Trenta secondi. La mappa dei denti compare sullo schermo. Dieci secondi. Tre. Due. Uno. «I tuoi denti brillano». Fine. Lo spazzolino elettrico con app per smartphone e bluetooth ha fatto il suo lavoro. In realtà può fare anche di più: d’accordo con il dentista si può programmare il tempo di permanenza sul singolo dente per specifiche esigenze, e una schermata rossa avverte di ridurre la pressione sui denti, una sorta di «ehi, vacci piano»! Il tutto con statistiche su come i denti vengono lavati, su quanto tempo ci si impiega. Lo produce la Oral-B, scontato su Amazon costa 124 dollari. Batte, almeno per stupore al primo utilizzo, l’orologio che misura il battito cardiaco. La domanda è: sono strumenti utili?

È questo il tema dei nuovi dispositivi tra mobile e wearable. La risposta parrebbe essere un sì. Persino un «I wearables sono il futuro». I dispositivi indossabili, quelli che non sono più solo un telefono cellulare da tenere tra le mani ma si adattano a noi, che la forma sia quella di un orologio o di una borsetta poco importa, sono i prodotti su cui le aziende stanno investendo. Questa una delle tendenze illustrate a Barcellona, al Mobile World Congress.

L’azienda cinese Huawei (150mila dipendenti, 12,2 miliardi di dollari di fatturato nel 2014) a Barcellona di smartphone non ne ha nemmeno portati. Alla faccia delle aziende come Samsung che invece hanno mostrato i loro ultimissimi prodotti (il Galaxy S6 Edge in vendita dall’1 aprile) o come Nokia che ha presentato il nuovo tablet N1 da 7,9 pollici, fotocamera da 8 megapixel e 250 dollari di costo. Ma solo in Cina. Da fine aprile la Huawei venderà anche in Italia (169 euro la versione standard, 199 quella premium) «TalkBand B2»: un braccialetto intelligente con sei sensori per controllano tutto ciò che fa chi lo indossa. Quando si corre o si cammina, quante volte si lavano i denti. Tolto dal polso diventa un auricolare bluetooth con microfono doppio. Ed è esteticamente bello. Gradevole da indossare: inutile immaginare enormi “lenzuoli” costellati di app che fasciano il polso. È lo stesso principio dell’«Huawei Watch». Ha l’aspetto di un normale orologio: cinturino, quadrante rotondo, lancette, calendario. I 40 quadranti virtuali fanno la differenza. Compare il promemoria per l’appuntamento di lavoro, il navigatore con le indicazioni da seguire per non sbagliare strada, le previsioni meteo sembrano quasi una banalità, il battito cardiaco pure. Con la voce si chiedono informazioni sull’altitudine o si fa partire una telefonata. Si controllano i messaggi, i social. Arriverà a metà anno. Assomiglia molto all’Apple Watch. Invece di sentire l’iPhone che vibra ad ogni notifica nel taschino della giacca, un lieve tocco sul polso avverte che è arrivato un nuovo messaggio, o una mail. E ci sono tutte le applicazioni di casa Apple. Anche questo è in arrivo nel 2015.

È stato presentato in anteprima sempre a Barcellona anche l’LG Watch Urbane Lte: l’azienda coreana ha realizzato un orologio elegante, cassa in acciaio, sensore, microfono. Si può telefonare avvicinando il polso alla bocca. Il menu delle applicazioni ruota con un tocco del dito sullo schermo: mail, musica, il traduttore e con un click sull’orologio si scattano le foto dallo smartphone. Arrivo in Italia? Nessuna data. Prezzo? Idem. Ha già un prezzo ed è già in vendita invece Withings Activité Pop: orologio francese da poco meno di 150 dollari che serve a monitorare l’attività fisica e il ciclo del sonno. Ricaricarlo? Dimenticatevene per almeno otto mesi.

Ma gli smartwatch sono solo attività fisica e salute? No, certo. Con Audigame un parigino 24enne, Pierre Lacombe, e altri quattro giovani nerd stanno provando a portare i video giochi sul mini schermo dell’orologio. La novità è che il protagonista sei proprio tu che indossi lo smartwatch e devi correre davvero se gli zombie ti inseguono e l’orologio super tecnologico sa perfettamente se stai andando troppo lento e se rischi di finire in trappola. Per Android si può già provare. Audigame è paragonato ai librigame, quelli con i finali alternativi. La scelta da compiere è via audio, che sia su smartphone o su smartwatch non importa. Ma questi ultimi, con i sensori di cui sono dotati, rendono più realistico il gioco.

E poiché una delle attività principali per cui si usano gli smartphone sono le fotografie, ci sono novità in arrivo anche su questo fronte. Polaroid ha sviluppato una stampante portatile da collegare via bluetooth al cellulare o al tablet per stampare in tempo reale in un minuto le foto scattate dal telefono. Si chiama Zip-Instant ed è pensata come un accessorio da tenere in borsa perché-non-si-sa-mai. Ci può sempre essere un selfie da dover stampare al volo. Sta arrivando, anche questa.

@mariannabruschi

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