«Totò era un genio: ho imparato tutto da lui»
Intervista alla popolare attrice Isa Barzizza, stasera di scena alla Pandurera di Cento nella commedia “Gl’innamorati”
“Gl’innamorati”, oggi alle 21 in scena alla Pandurera di Cento, è una delle opere più fortunate di Goldoni. La commedia, divertente e romantica, racconta dell’amore tormentato di due giovani fra corteggiamento e seduzione: Eugenia, appartenete alla nobiltà milanese decaduta, e Fulgenzio, rappresentante della ricca classe borghese. Ostacolo alla loro felicità non i soliti impedimenti esterni ma l’orgoglio e la gelosia che l’uno prova nei confronti dell’altra. Nel cast, che oggi alle 18.30 incontra il pubblico, è presente anche Isa Barzizza, celebre attrice del nostro tempo.
Ha lavorato tanto al fianco di Totò, come è stato condividere il set e il palco con il principe della risata?
«Un’esperienza importante di cui mi sono resa conto dopo anni, perché all’epoca ero giovanissima e poco consapevole. Posso però dire di avere assorbito e imparato molto da quel periodo. I tempi comici me li ha insegnati lui e se la gente ha memoria di me è grazie a lui, ai film fatti insieme che continuano ancora a distanza di così tanti anni ad andare in onda in televisione. Era un genio, un attore di grandissima levatura; sapeva come calamitare l’attenzione ed il divertimento degli spettatori come pochi hanno saputo fare».
La sua è stata una vita fra cinema, teatro e televisione: cosa la spinge a continuare?
«Vivo questo mestiere come un elisir di giovinezza. L’età avanza è vero, ma studiare un personaggio, preparare uno spettacolo e andare in scena mi mantiene viva e in allenamento; è come una medicina, una medicina salutare. Fino a quando riuscirò ad andare avanti senza troppe difficoltà lo farò. Le lunghe tournée, le notti insonni, i cambi repentini di albergo mi stancano ma è un mondo che mi affascina e continuerò dando il meglio».
Chi sono gli Innamorati di Goldoni e perché l’opera è attuale ancora oggi?
«I sentimenti delle persone non sono cambiati, erano così nel ’700 e sono così anche ora. Dico i sentimenti profondi, veri. Lo spettacolo parla di due giovani innamorati, molto gelosi l’uno dell’altra e con caratteri che s’incendiano facilmente. Ogni scintilla innesca in loro meccanismi di amore, gelosia e ancora oggi è così. Si tratta di sentimenti universali».
Ha lavorato con tantissimi grandi, nonostante l’importante carriera le è rimasto ancora un sogno nel cassetto?
«E chi non ha dei sogni nel cassetto? Tutti ne hanno almeno uno. Io non soffro di nostalgia, non ho rimpianti. Ho sempre guardato avanti e se così non avessi fatto, avendo avuto una vita abbastanza difficile, mi sarei ripiegata su me stessa. Tre anni fa ho portato in teatro Guida alla sopravvivenza delle vecchie signore, testo drammatico ma allo stesso tempo divertente. Purtroppo per una serie di ragioni abbiamo fatto poche date e mi piacerebbe, in futuro, riportarlo in scena. Chissà...».
Samuele Govoni
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