«Il pittore e il figlio illegittimo: le mie radici»
Storia dei Boldini americani: Lisa, pronipote dell’artista, racconta la saga della sua famiglia cresciuta oltreoceano
FERRARA - Si sente a casa, qui a Ferrara, come se fosse a Westfield, Boston, Massachusetts, Usa. «È la prima volta che vengo nella città del mio lontanissimo nonno, Giovanni Boldini, ed è una sensazione che non riesco nemmeno a descrivere». Lisa ha 21 anni, studia lingue e cerca le sue radici nella nostra città perché porta il cognome del nostro pittore ferrarese più famoso, un suo avo di quarta generazione: «Ho sempre sentito parlare da mio nonno Guy Erminio (vedi foto qui sotto, la saga dei Boldini americani, ndr) di queste nostre radici ed è a questo punto che ho iniziato a interessarmi a Giovanni Boldini, alla sua pittura e alla storia della mia famiglia».
[[atex:gelocal:la-nuova-ferrara:site:1.11652977:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovaferrara.it/image/contentid/policy:1.11652977:1650579164/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]
Nel 1874 nasce Erminio. Per Lisa, la storia inizia nel 1874, quando nasce un bambino di nome Erminio, figlio illegittimo di Giovanni Boldini. Di Erminio - il suo trisnonno - non si sa nulla, nemmeno chi fosse la madre. Si sa che Erminio fu cresciuto dalla famiglia DiSanto, e che a loro Giovanni Boldini pagava il suo mantenimento con l’imposizione di non cambiargli mai il cognome, Boldini. Erminio visse, secondo le ricerche di Lisa, nel Sud Italia, a San Lupo di Benevento. E da qui emigrò in America alla fine dell’800, dove ebbe due figli: Guy Marion e Mary.
[[atex:gelocal:la-nuova-ferrara:site:1.11652976:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovaferrara.it/image/contentid/policy:1.11652976:1650579164/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]
Il racconto del bisnonno. E per la storia che Lisa Boldini racconta è fondamentale il ruolo del bisnonno Guy Marion Boldini. Perchè nel 1931, quando Giovanni Boldini muore, Erminio (il trisnonno) e Guy Marion (il bisnonno e sarà lui a raccontare questa circostanza ai figli, che Lisa ha sentito dal nonno e da suo padre) ricevono una lettera di un avvocato dall’Italia in cui vengono informati di essere parenti diretti di Giovanni Boldini (pittore famosissimo e, soprattutto, ricchissimo).
La lettera dell’avvocato. L’avvocato informa Erminio che il pittore è suo padre (non lo aveva mai saputo e mai aveva sospettato dal suo cognome chi lo fosse) e che dovrebbe tornare in Italia perché erede, in parte, dei suoi beni.
L’Italia fascista fa paura. Ma i Boldini americani non lo fanno: in Italia c’è il fascismo, credono sia un trucco, e non ci sono conferme dell’autenticità di quella paternità (siamo nel 1931, provate a immaginare!). E poi l’Italia fascista fa troppa paura. Passano i decenni, le generazioni si sommano e il padre di Lisa, Brian Joseph, le racconta sempre più spesso di quel lontano nonno italiano.
In visita al Castello Estense Del pittore famoso Giovanni Boldini: «Ho visitato musei e musei in America dove vi sono Boldini in parete, sono stata al Museo d’Orsay a Parigi per vederne altri. In questi giorni sono andata al Castello Estense per la mostra con le opere del mio nonno, nella sua città. E Ferrara mi piace sempre più: il pane, i tortelli di zucca (pumpkins, delicious!) e quei colori, i suoi colori. Mi sento davvero a casa. Rammarico sulle ricchezze del mio avo? Lo era lui, noi no. Davvero, mi basta essere a casa, sentire Ferrara come casa mia».