La Nuova Ferrara

la lettera di due studenti

Siamo gli adolescenti del giorno d’oggi

Siamo gli adolescenti del giorno d’oggi

“Ah, io alla tua età…” sono le parole che gli adolescenti di oggi si sentono sistematicamente ripetere dai propri genitori. Ma è davvero così cambiato nella nostra epoca il modo di vivere la fase...

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“Ah, io alla tua età…” sono le parole che gli adolescenti di oggi si sentono sistematicamente ripetere dai propri genitori. Ma è davvero così cambiato nella nostra epoca il modo di vivere la fase giovanile? Sicuramente - con l’avvento di nuove tecnologie - i ragazzi di oggi appaiono meno attirati dalle attività manuali ed artigianali; mentre in passato, già in età scolastica, erano abituati a svolgere mansioni di diverso genere, in modo tale da aiutare economicamente le proprie famiglie. All’epoca le attività manuali erano all’ordine del giorno: non esistevano televisioni, computer e cellulari. Di conseguenza, i giovani erano quasi “obbligati” ad inventare da sé i propri passatempi. Tutto ciò favoriva la creatività, e con poche possibilità ma tanta fantasia riuscivano comunque a trovare il modo di divertirsi.

Al giorno d’oggi, essere adolescente non è affatto semplice: il ritmo della vita è frenetico, lo stress si accumula e i risultati devono sempre essere all’altezza delle aspettative. Perciò, nel poco tempo libero che gli rimane, i ragazzi cercano di coltivare le loro passioni, evadendo dall’oppressione della routine quotidiana. A differenza del passato, ciò sfocia in diverse attività, che possono essere lo suonare uno strumento musicale, il ballo o lo sport, le quali richiedono comunque impegno, dedizione e sacrificio, esattamente come i lavori di un tempo. Anzi, il praticare sport agonistici ad alti livelli probabilmente aumenta ancora di più la tensione e le pressioni esterne.

Se poi ci si mettono anche gli adulti, è finita! Molte volte sono loro infatti ad interferire con le nostre passioni. Facciamo un esempio: un allenatore che ti mette eccessiva pressione non ti fa più amare lo sport che pratichi ma lo trasforma in un peso difficile da sopportare, perché ti senti costantemente sotto esame. Così non è più una passione da coltivare ma un impegno ancora maggiore da aggiungere alle attività giornaliere.

I tempi sono cambiati, così come le passioni: con l’avanzamento della tecnologia risulta difficile confrontare le due epoche. I giovani vanno lasciati liberi: liberi di imparare, sbagliare e capire. Anche se questo va in contrasto con le idee degli adulti. Solo così potranno fare esperienza e immergersi poi nel “mondo dei grandi”.

Jacopo Cavallini

Tommaso Gnani

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