L’Archivio e i mille volti di Antonioni. «Tappa importante, avanti col museo»
Aperto il sito che permette di consultare il fondo. Sgarbi: dargli una centralità è un dovere per Ferrara
C’è tutto Michelangelo Antonioni nell’archivio online presentato ieri in municipio a Ferrara. Un traguardo che arriva dopo anni di lavoro e che consentirà ad appassionati e studiosi di tutto il mondo di avvicinarsi all’opera, ma anche alla vita, del cineasta. Un passo importante, e permanente, che arriva dopo la mostra Lo sguardo di Michelangelo, allestita nel 2012 a Palazzo dei Diamanti in occasione del centenario della nascita del regista (1912 - 2007).
ARCHIVIO ONLINE
Ci sono voluti quasi otto anni per “accendere” il sito www.archivioantonioni.it, un portale ricchissimo che spazia dagli esordi degli anni Quaranta del secolo scorso, alle ultime opere. Senza contare la possibilità di spulciare nella discoteca e nella bibliotea personale di Antonioni per scoprire cosa leggeva o ascoltava il regista ferrarese. Anche i libri e i dischi, infatti, rientrano nel Fondo Antonioni acquisito nel 1998 da Ferrara. Composto da circa 47mila pezzi (di cui 27mila fotografie) il fondo è una miniera d’oro che contiene di tutto, dagli scritti alle opere d’arte, dalle lettere agli appunti, dalle sceneggiature originali ai premi ricevuti. Da ieri, molto ma non tutto (per motivi di diritti), è consultabile online. Il portale è un intreccio fittissimo di materiali e nozioni, un labirinto nel quale perdersi per scoprire la carriera, ma anche la vita e la poetica di uno dei più grandi registi del Novecento.
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ANTONIONI DAY
La giornata si è aperta con la presentazione dell’archivio online e si è chiusa con la proiezione di Professione: reporter al cinema Boldini. Ed è proprio da questo ultimo film che ieri mattina l’assessore alla cultura di Ferrara, Marco Gulinelli, è partito per presentare il portale.
«Ricordo quando lo vidi per la prima volta nel 1975. Rimasi colpito dalla capacità del maestro di indagare la realtà e vidi in quel film un invito ad andare oltre le apparenze». L’assessore, prima di passare la parola a Maria Luisa Pacelli, Brunella Allegri, Alberto Boschi, Enrica Fico e Vittorio Sgarbi, ha aggiunto: «Questo appuntamento rappresenta una tappa di avvicinamento importante al museo Antonioni e spero che si possa in qualche modo accelerare il percorso che ci porterà ad esso». A Enrica Fico, vedova Antonioni, è stata donata anche una foto incorniciata, con dedica, che immortala lei, Antonioni e Jack Nicholson sul set di Professione: reporter.
IL PERCORSO
Sul fondo si è iniziato a lavorare nel 2011, quando Maria Luisa Pacelli subentrò nella direzione delle Gallerie d’arte moderna e contemporanea. «Presentiamo questa tappa del percorso con grande felicità ma anche con tanto sollievo – ha detto la Pacelli -, perché il lavoro svolto fino ad ora è stato lungo e complesso. Questo sito è alla portata sia di studiosi sia di semplici appassionati: una finestra sul mondo per promuovere, valorizzare e rilanciare il mondo di Michelangelo Antonioni».
Il traguardo è frutto della collaborazione tra Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Ferrara, Fondazione Ferrara Arte, Ibc Emilia Romagna, Unife e università eCampus. Queste ultime due hanno contribuito in particolar modo all’elaborazione dei contenuti di approfondimento, concepiti appositamente per il sito. «Dopo aver pubblicato l’inventario dell’Archivio Antonioni sulla piattaforma regionale Ibc Archivi – spiega Allegri, archivista – si è scelto di proseguire questo itinerario attraverso la personalità unica, complessa e poliedrica di Michelangelo Antonioni. Abbiamo catalogato anche la discoteca e la biblioteca del cineasta». Ricchissimo anche l’epistolario intrattenuto con alcuni tra i maggiori protagonisti della vita culturale del secolo scorso come Roland Barthes e Luchino Visconti, Federico Fellini, Andrej Tarkovskij e Giorgio Morandi.
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GIORNO FELICE
«Oggi è un giorno felice è – ha detto la Fico – un altro di quei giorni in cui Michelangelo ci rende felici. Anche io mi sento sollevata dall’apertura di questo portale perché non mi sento più responsabile di custodire questo materiale. Quando il museo sarà aperto, sarò felice di dare a Ferrara anche la parte restante del fondo, ovvero, tutto quello che è arrivato dopo il 1995». Toccante il momento in cui è stato proiettato il discorso fatto da Antonioni nel dicembre 1982 al Teatro Comunale Abbado di Ferrara in cui disse di aver iniziato a comprendere la realtà da quando aveva iniziato a fotografarla.
REGISTA FILOSOFO
La mattinata è stata chiusa da Vittorio Sgarbi, presidente di Ferrara Arte, che nel corso del suo intervento ha aggiunto: «Con questo archivio si apre un mondo, è il giusto riconoscimento ad una personalità centrale del Novecento italiano. Antonioni è sempre stato visto come uomo che tendeva al futuro. Se c’è un regista filosofo è lui e dargli una centralità a Ferrara è un dovere». —