Lady Nanne Schrader ritratta da Boldini Nell’opera la forza della dama tedesca
Il quadro resterà esposto fino al 15 gennaio a Palazzo Verbania Nel dipinto racchiuso lo spirito della Belle Epoque
Luino è una pittoresca località lombarda, sul lago Maggiore, a pochi passi dalla Svizzera. Vi nacquero Piero Chiara, che la descrisse nei suoi romanzi (da essi furono tratti alcuni film di successo) e Vittorio Sereni, poeta tra i più sensibili del Novecento. Per le feste natalizie a Luino si può ammirare un dipinto del pittore ferrarese Giovanni Boldini datato 1903, oggi in collezione privata, il Ritratto di Lady Nanne Schrader nata Wiborg: è stato prestato per essere esposto a Palazzo Verbania, un elegante edificio liberty (via Dante Alighieri 6, evento curato da Federico Crimi, fino al 15 gennaio) quasi coevo al quadro e fresco di restauro. Il nome giusto della dama non è Nanne, come si tramanda, o Nanà, come sta scritto sul retro del quadro, ma Hanne Sophie Louise Wiborg.
IL PERSONAGGIO
Nata in Norvegia, a Kragerø (va scritto appunto con la o barrata, il “fono” norvegese chiamato “aptang”), contea di Telemark, il 21 agosto 1864. Figlia di un armatore, sposa un tedesco, Carl Stanislaus Thaddaeus Schrader, attivo nel mondo minerario, specie in Sudafrica, al Capo e nel Transvaal, il che significa soprattutto una cosa: diamanti. Molti diamanti. Viene detta “Lady”, ma è dubbio la si possa trovare sul coevo Burke’s Peerage & Baronetage, repertorio che contiene i cognomi dei Pari del Regno e delle loro famiglie: a quanto pare Schrader era sempre cittadino tedesco, sebbene inserito nella Londra vittoriana, certo per le sue attività nel lucroso mondo del commercio dei preziosi, ma pare sicuro non fosse un lord.
MODA PRIMA DI TUTTO
Lui più anziano, le sue date sono 1847 per la nascita e 1910 per la morte, avvenuta a Dresda dove è sepolto, lei giungerà fino al 1939. Appassionata di musica e di canto, come le sue sorelle (la famiglia Wiborg è numerosa), Hanne non si puo’dire una bellezza, ha un fisico generoso e il viso piccolo dall’espressione arguta. L’abito scollatissimo scelto per il ritratto mostra il punto di forza della dama, la carnagione diafana che splende rimandando ai colori iridati dell’abito in stoffe cangianti multicolori, e al candore della pelliccia di ermellino invernale, nivea a codine nere. Un infinito giro di perle, e diamanti come nocciole (molto in tema dato il contesto) all’anulare sinistro di lei, aggiungono altra luce all’insieme pittorico. Tanta attenzione all’abbigliamento della Belle Epoque si coniuga a meraviglia con la cornice modaiola della esposizione di Luino, che mostra anche un prezioso drappo di stoffa dorata con sontuose applicazioni di carattere floreale proveniente dalla Collezione Gianfranco Ferré di Milano.
Oggi, domani e sabato la struttura sarà aperta e visitabile gratuitamente dalle 15 alle 18, domenica invece l’orario di apertura sarà e dalle 10 alle 15. Chiuso il lunedì. Info: 0332.530019. —
M. T.
