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la serie da martedÌ su rai 1 

Leonardo e un “giallo” fra storia e finzione Turner: «Affascinato dal mistero del genio»

Leonardo e un “giallo” fra storia e finzione Turner: «Affascinato dal mistero del genio»

Accanto all’attore irlandese nel cast ci sono Matilda De Angelis, la modella e musa, e Freddie Highmore l’investigatore  

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roma. Una serie evento tra realtà e finzione, dove non mancano le venature crime. Il mistero dell’uomo nascosto dietro al genio: come l’artista più grande che il mondo abbia mai conosciuto, scopre che esiste qualcosa di più importante dell’arte e che c’è un prezzo amaro da pagare per la genialità. È “Leonardo” in onda in quattro prime serate per un totale di 8 episodi su Rai 1 da martedì prossimo. La serie è nata da un’idea di Frank Spotnitz e Steve Thompson, per la regia di Dan Percival e Alexis Sweet. Nel cast internazionale ci sono, tra gli altri, Aidan Turner, Freddie Highmore, Giancarlo Giannini e Matilda De Angelis.

A prestare volto, voce e sembianze al genio rinascimentale, è l’attore irlandese stabilitosi da anni a Londra, Aidan Turner. Che confessa di aver svolto un lungo studio su Leonardo sulle sue biografie, e di aver avuto la possibilità di ammirare la Gioconda al Louvre di Parigi in una visita privata: «È stata un’epifania per me». Ma chi è Leonardo in questa serie e come si è approcciato a questo personaggio: «Ho cercato – risponde – di rendere secondo le mie capacità al meglio il mio ruolo, seguendo le indicazioni degli sceneggiatori e del regista. Sia a me che alla bravissima Matilda De Angelis con la quale si è creata una magia, è stato suggerito di sentirci liberi di abbandonarci alle nostre sensazioni. Così abbiamo fatto. È stata una esperienza straordinaria con tutto il cast, i costumi stupendi, le location, davvero tutto magico».

Nel primo episodio, ambientato a Milano, nel 1506, Leonardo viene arrestato con l’accusa di avere avvelenato Caterina da Cremona (De Angelis). «Ma di questo omicidio – continua l’attore – non sappiamo nulla. E di Caterina? Come ci ha spiegato Spotniz, è esistita la modella, lo sappiamo da alcuni contratti, e la sua figura traina la storia attraverso gli otto episodi, senza dimenticare che non è un documentario, è una serie tv».

Leonardo dichiara la sua innocenza a una sorta di detective, Stefano Giraldi, interpretato da Highmore che dice da parte sua: «Un personaggio il mio molto interessante e che non cerca il colpevole ad ogni costo ma la verità e rimarrà alla fine affascinato dal grande artista egli stesso dopo una iniziale diffidenza». Quindi con un flashback Leonardo ricorda i suoi giorni da apprendista nella bottega di Andrea del Verrocchio, dove incontra per la prima volta la modella Caterina. «Una storia d’amore complessa senza essere consumata, molto intensa e quindi autentica». Leonardo si scontra con la difficoltà di permeare la sua arte di verità e incontra grandi ostacoli nella sua carriera artistica. Nella seconda puntata vedremo anche un’accusa per sodomia a Leonardo. Era necessario affrontare il tema? Risponde Turner: «È nota la sua omosessualità, sarebbe stato strano ignorarlo». La serie tenta anche un approfondimento psicologico e sul suo talento versatile: cresciuto in solitudine, figlio illegittimo di un notaio, ama tenersi lontano da tutti. È un osservatore attento che scruta il mondo e nota cose che gli altri non vedono.

«Leonardo è una grande sfida – dice Luca Bernabei della Lux Vide che coproduce la serie – ma è patrimonio di tutti. Mira all’impossibile: la perfezione nell’arte. Ma le debolezze lo tormentano. Non dormiva, disegnava in continuazione. È un messaggio di speranza, oggi più che mai il virus chiude il nostro orizzonte, Leonardo guarda oltre». La serie costata 30 milioni è già stata venduta in 120 paesi e ad Amazon.

«Leonardo sorprende costantemente e, a dispetto della sua fama, rimane un mistero anche dopo oltre cinquecento anni dalla sua morte – spiega Frank Spotnitz, lo sceneggiatore – Abbiamo svelato piccoli dettagli talvolta poco noti della vita del Maestro – aggiunge – e li abbiamo uniti in un puzzle che punta a rivelare l’umanità dietro al genio. Ogni episodio è dedicato a una delle sue straordinarie creazioni: alcune delle quali radicate nella memoria collettiva, altre invece meno note al grande pubblico». Non solo dipinti quindi, ma anche invenzioni bizzarre, macchine da guerra, grandi sculture. In ogni puntata si svela la vicenda che si nasconde dietro ciascuna opera, per raccontare il dialogo che si stabilisce tra questa, la formazione intellettuale dell’artista e la complessità dell’uomo. —