La Nuova Ferrara

«È importante lasciare una traccia alle generazioni che verranno»

D.B.
«È importante lasciare una traccia alle generazioni che verranno»

L’autore Carlo Paganini aveva già scritto due volumi su Migliarino Il racconto: è stato emozionante rivedere persone dopo oltre 20 anni 

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IL COLLOQUIO

“Cento profili”, “Migliarino di ieri e di oggi” e ora “C’era una volta...”. Il viaggio nei ricordi dei paesi della sua vita per Carlo Paganini non si ferma, così da Migliarino dove vive oggi si torna indietro nel tempo ai paesi codigoresi che l’hanno visto crescere. «Mi considero di Pontelangorino, anche se per lavoro ho lasciato presto questi posti, ma ne ho sempre avuto nostalgia. Così penso sia doveroso ricordare i volti e la vita di queste tre frazioni, anche considerando che su Codigoro sono stati realizzati testi storici di notevole qualità».

Come per i precedenti suoi volumi, racconta luoghi simbolo, mestieri antichi, la vita dei giovani di allora, fino alle squadre sportive e ai personaggi più noti: «Mi fa piacere in particolare di essere riuscito a raccontare le attività di famiglia di queste tre frazioni fino ai giorni nostri, penso a Grandi Riso, a Scalambra e ai Fratelli Benazzi».

Certo, realizzare un volume di questo tipo durante la pandemia non dev’essere stato semplice. «Queste ricerche sono un’esperienza meravigliosa, perché si vanno a ripescare aneddoti, curiosità, foto e ricordi. Chiaro, girare in questo periodo non è stato semplice, anche considerando il fatto che ho incontrato anziani di questi paesi. Ma ho avuto il piacere di rivedere persone che non vedevo da più di vent’anni, quando ero direttore in Giralda. E comunque vedo che tutte le persone che ho contattato sono contente di poter ricordare episodi legati alla propria gioventù in queste zone. E anche i primi che hanno terminato il libro mi hanno già telefonato per i complimenti».

Valore aggiunto di questo come dei precedenti libri di Paganini sono le fotografie. Anche stavolta lo ha supportato Luigi Padroni, ma è stato notevole il contributo di Marco Ruffato: «Ama fare fotografie e me ne ha date tante, alcune riguardavano anche me stesso giovane».

Insomma, quello di Paganini è uno “sforzo” divertente «e necessario, perché credo sia utile lasciare qualcosa una traccia alle generazioni future». E sperando di poter raccontare aneddoti e ricordi il prima possibile, dal vivo, appena sarà possibile. —

D.B.

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