La Nuova Ferrara

LA MOSTRA

Ferrara, il realismo magico di Crema in Castello. Gulinelli: «Nell’oblio da decenni, giusto riscoprirlo»

Samuele Govoni
Ferrara, il realismo magico di Crema in Castello. Gulinelli: «Nell’oblio da decenni, giusto riscoprirlo»

L’allestimento sarà visitabile dal 1º maggio al 29 agosto. L’assessore: siamo pronti a ripartire in piena sicurezza

29 aprile 2021
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FERRARA. «Siamo pronti a ripartire e a inaugurare questa nuova mostra. In questi mesi abbiamo perfezionato la nostra risposta all’emergenza sanitaria. Abbiamo affinato il sistema di prenotazione online, migliorato il monitoraggio delle sale, introdotto un sistema di sanificazione continua degli spazi museali, formato il personale e organizzato gli ingressi in modo da evitare assembramenti. Credo che questi insegnamenti ci saranno utili anche in futuro per migliorare e riformare il comparto culturale della nostra città». Marco Gulinelli, assessore alla cultura di Ferrara, a due giorni dall’inaugurazione della mostra “Giovanni Battista Crema - Oltre il Divisionismo” (1 maggio – 29 agosto) guarda con fiducia al futuro.

Le recenti riaperture, i progetti in cantiere e la consapevolezza di aver appreso nuovi insegnamenti da questi mesi complessi, gli danno la giusta carica per rendere omaggio a uno degli artisti più importanti e allo stesso tempo meno celebrati di Ferrara. «Dopo Gaetano Previati (e il focus attualmente allestito dedicato a Boldini; ndr) perseguiamo la nostra strategia culturale volta a rendere omaggio agli artisti del nostro territorio. Crema – spiega Gulinelli - dopo decenni di colpevole oblio merita di essere riscoperto».

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LA MOSTRA

A oltre cinquant’anni dall’ultima esposizione monografica, Ferrara gli dedica una mostra: una selezione di opere provenienti dalle collezioni civiche viene messa in dialogo con importanti prestiti da musei e collezioni private, con il corredo di documenti inediti provenienti dell’archivio degli eredi dell’artista, tra cui il toccante manoscritto autobiografico intitolato “Memorie inutili di un sopravvissuto”. La mostra è suddivisa in sette sezioni tematiche, precedute da una sala introduttiva in cui l’artista si presenta attraverso la propria immagine, con due autoritratti di epoche diverse e un ritratto scultoreo di Silverio Montaguti. Dopo un approfondimento su ritratti, scene di vita domestica e nudi femminili, la mostra restituisce l’esperienza del pittore ferrarese al fronte. «La guerra è costituita dalla assenza di ogni logica», scriveva nelle sue memorie, «da fatica, noia, puzzo, abbrutimento, stanchezza, pioggia, marce, rivolte di brigata, pidocchi, processi sommari, brevi combattimenti, soprattutto notturni, ferite, malattie, ospedale, e la morte sempre e ovunque presente». In guerra, Crema rappresentò con piglio realista scene di vita militare, tra soldati in partenza, trincee, lanci di granate e assedi. L’artista prese parte attiva anche al secondo conflitto mondiale, quando il Ministero della Marina gli propose un incarico di prestigio: documentare, come “pittore di guerra”, la vita a bordo delle navi militari.

REALISMO MAGICO

«È una mostra che evidenzia una sorta di realismo magico che Giovanni Battista Crema ha sempre coltivato, prima a Ferrara e poi a Roma. Anche dopo essersi trasferito nella Capitale – spiega Gulinelli – l’artista non dimenticò le sue origini. Lo dimostrano molte delle opere che realizzò negli anni romani come i dipinti dedicati al Po, a Pontelagoscuro, a Bondeno o al duomo di Ferrara». La mostra sarà visitabile tutti i giorni, escluso il martedì, dalle 10 alle 18. La biglietteria chiude alle 17.15. —

Samuele Govoni

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