Pontelagoscuro &laquo;Quando siamo arrivati a Ferrara avevamo trent’anni e un grande dolore nel cuore. Lasciare Buenos Aires non &egrave; stato facile, l’esilio &egrave; pesante da sopportare ma stavano succedendo cose terribili. Abbiamo dovuto lasciare l’Argentina&raquo;. Horacio Czertok riparte da qui, dagli anni Settanta del secolo scorso. Il ricordo di quei giorni, quando lui e Cora Herrendorf arrivarono a Ferrara, &egrave; ben saldo nella sua memoria. Cora, sua compagna di vita e di lavoro, si &egrave; spenta all’ospedale Sant’Anna dopo aver lottato contro una malattia. Aveva 73 anni. L’arrivo a Ferrara Da sempre (e per sempre) legata al teatro, Cora, lascia un segno importante. Non solo per le tourn&eacute;e internazionali, gli spettacoli di strada o le repliche fatte con lo stesso amore tanto nei piccoli paesi di provincia quanto nelle grandi capitali, ma anche e soprattutto per la componente umana. Per ci&ograve; che ha saputo trasmettere in tanti anni di “onorato servizio” nel mondo del teatro. Per lei il teatro aveva prima di tutto una funzione sociale. &laquo;Ricordo che quando Antonio Slavich (psichiatra; ndr) ci accolse e ci propose di lavorare nell’ospedale psichiatrico, Cora ne fu entusiasta. Si gett&ograve; anima e corpo in quel progetto, con un’energia e un entusiasmo rari da trovare. Lavor&ograve; tantissimo. Di l&igrave; a poco arriv&ograve; la Legge Basaglia, un traguardo enorme a cui, secondo me, contribuirono anche gli artisti e gli operatori culturali che lavoravano con queste persone pi&ugrave; fragili&raquo;. Una vita insieme Rimettere insieme i pezzi di una vita, soprattutto in queste circostanze, non &egrave; mai facile ma Horacio ha contezza di ci&ograve; che &egrave; stato e continua: &laquo;Ad un certo punto Slavich ci propose di trasformare una vecchia ala dell’ospedale dismesso in sala teatrale. Quello, la nascita di Natasha, e l’intreccio sempre pi&ugrave; stretto con la citt&agrave; ci ha fatto dire che s&igrave;, Ferrara era il posto dove volevamo vivere&raquo;. Il Teatro Nucleo, le rassegne, i festival, i laboratori… tanto teatro. Tanta vita. &laquo;Alcuni anni fa siamo tornati a Buenos Aires con un nostro spettacolo ed &egrave; stato bellissimo recitare l&agrave; dove tanti anni prima tutto era cominciato. Era felice. Con Cora &egrave; stata una vita cos&igrave;, sempre insieme. Eravamo molto diversi ma il confronto non ci ha mai spaventato, anzi, &egrave; stata la nostra forza&raquo;. Sono tantissimi i messaggi che in queste ore stanno raggiungendo il Teatro Nucleo. Chiamate, sms e mail stanno arrivando un po’ dappertutto. D’altronde, l’abbiamo detto, Ferrara era la base ma l’attivit&agrave; di Cora e del Nucleo &egrave; arrivata ben oltre le mura cittadine. &laquo;A primavera faremo una grande festa per ricordarla. Sar&agrave; un evento allegro, un momento di gioia, come sarebbe piaciuto a lei&raquo;, conclude Czertok.l &nbsp;

Pontelagoscuro &laquo;Quando siamo arrivati a Ferrara avevamo trent’anni e un grande dolore nel cuore. Lasciare Buenos Aires non &egrave; stato facile, l’esilio &egrave; pesante da sopportare ma stavano succedendo cose terribili. Abbiamo dovuto lasciare l’Argentina&raquo;. Horacio Czertok riparte da qui, dagli anni Settanta del secolo scorso. Il ricordo di quei giorni, quando lui e Cora...

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Teatro Nucleo

Addio all’attrice e regista, aveva 73 anni. Czertok: credeva in ciò che faceva

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Cora Herrendorf, una vita per il palcoscenico. Dall’Argentina alla casa a Ferrara

Addio all’attrice e regista, aveva 73 anni. Czertok: credeva in ciò che faceva

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