Morelli protagonista a Ferrara: «Racconto me stesso con ironia»
L’attore partenopeo sarà al Nuovo con “Scomode verità e 3 storie vere”: con La Nuova coupon sconto
Ferrara Il celebre attore partenopeo Giampaolo Morelli, noto al grande pubblico per l’interpretazione dell’ispettore Coliandro nell’omonima serie firmata Rai, porterà in scena alle 21 di sabato 18 marzo al Teatro Nuovo il suo spettacolo “Scomode verità e 3 storie vere”. Morelli si racconta al pubblico attraverso un monologo “irriverente, caustico, pungente e sempre maledettamente sincero”. Un comedy speech che offre al pubblico “un ritratto inedito e confidenziale del noto attore”. In attesa della serata a teatro, Giampaolo Morelli si racconta alla Nuova. Inoltre i lettori che si presenteranno con il coupon situato in basso a destra potranno assistere allo spettacolo a prezzo ridotto.
Da dove nasce la sua passione per la recitazione?
«Da ragazzino. Non so se è un primo passo verso la recitazione, sicuramente lo è verso il mondo dello spettacolo, ma a 12 anni facevo il prestigiatore. Durante l’università mi sono iscritto in una vera e propria scuola di teatro. Una volta terminati gli studi, sono andato a Roma ed intorno ai 25 anni ho iniziato a provarci seriamente».
Le verità che porterà sul palco fanno tutte riferimento alla sua vita o sono frutto della sua fantasia?
«Sono tutte storie rigorosamente vere. Una riguarda la mia infanzia, una la mia giovinezza e un’altra è più recente. Tutto quello che dirò sul palco sarà assolutamente vero. Questo perché avevo voglia di tornare a teatro senza il filtro della quarta parete o di un personaggio. Non è uno spettacolo di prosa. Sul palco ci sono io con un microfono, difronte al pubblico, senza protezioni e accompagnato dalle musiche del maestro Sergio Colicchio».
Durante le date precedenti, ha notato questa voglia di tornare a teatro anche da parte del pubblico dopo il periodo di pandemia?
«Assolutamente sì. C’è un grande ritorno al teatro, agli eventi e a tutto ciò che avviene in presenza. È un’emozione condivisa perché poi il bello di uno spettacolo di questo genere è proprio l’interazione col pubblico ed il fatto che il tutto avviene lì e ogni sera qualcosa può cambiare».
Parlare di sé e mettersi a nudo non è facile.
«No, logicamente lo faccio tutto attraverso la lente dell’ironia. Portando in scena racconti della mia vita, se non fossi ironico verrebbe fuori uno spettacolo drammatico, come la vita di tutti noi. Serata dopo serata mi accorgo sempre di più che le mie storie sono anche quelle vissute dal pubblico, lo percepisco dall’emozione in sala, dalle risate e da quello che mi scrivono e dicono dopo. Siamo tutti accomunati da vicende, magari declinate in maniera diversa, ma che dobbiamo affrontare sempre con uno sguardo ottimistico e anche ironico».
Cinema, televisione e teatro. Dove si sente a casa?
«Sono realtà simili ma diverse. A me piace molto il cinema ed in particolare il lavoro di squadra, la fatica ed il sudore del set. D’altro canto, il teatro ti da un grande contatto immediato con il pubblico».
È mai stato a Ferrara?
«Girando Coliandro nella zona di Bologna, non so se mi sono mai spinto fino a Ferrara. Durante il set comunque le giornate sono solo di lavoro ed estenuanti per cui anche se ci siamo passati con la troupe, è stato solo per girare qualche scena. Il teatro mi permette invece di avere una mezza giornata libera per cui sono curioso di scoprirla».l