La Nuova Ferrara

Il film

Ferrara, storia di una vita “Senza fiato”: «Così racconto la mia famiglia»

Nicola Vallese
Ferrara, storia di una vita “Senza fiato”: «Così racconto la mia famiglia»

Ciak per il cortometraggio dedicato a lavoro e sacrifici. L’obiettivo è portare il film nei principali festival, tra cui Venezia

01 ottobre 2023
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Ferrara Due generazioni che si incontrano e si scontrano in un cortometraggio che racconterà anche la storia di un territorio e che – chissà – potrebbe far decollare la carriera artistica di due giovani intraprendenti ferraresi di 25 e 26 anni. Loro sono Gianluca Ferroni e Max Cavalieri, rispettivamente attore protagonista e regista del cortometraggio “Senza fiato” che sarà girato a breve in quel di Comacchio e che vedrà la luce tra la fine di quest’anno e le prime settimane di gennaio. La storia, le cui riprese avranno inizio nei prossimi giorni, trae spunto da vicende di vita vissuta, in particolare quella di Luca Ferroni (che sarà impersonato proprio da suo figlio), titolare della storica pescheria che si trova in zona Acquedotto: «Mio padre premeva affinché io proseguissi il suo percorso, dato che è da tre generazioni che in famiglia si è intrapreso il mestiere di pescivendolo – racconta Gianluca – io sono un perito elettrotecnico ma l’anno scorso mi sono diplomato alla Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini di Ferrara come attore. Così, quando mio papà mi ha chiesto di venire in pescheria con lui, io gli ho risposto che avrei portato la sua attività al cinema». Da lì quindi l’idea di raccontare la storia della sua famiglia, quando il suo genitore aveva poco più di 20 anni e aveva a che fare con suo padre Arturo: «Mio nonno era cresciuto nel secondo Dopoguerra e aveva basato tutta la sua vita sul lavoro e sul portare a casa un piatto caldo per tutta la famiglia – spiega l’attore – non esistevano hobby e divertimento e pertanto mio padre non ha potuto vivere la giovinezza come i suoi amici». Anche se la famiglia è sempre vissuta a Ferrara, Gianluca ha deciso di ambientare la storia a Comacchio, per valorizzare il territorio e dare maggiore spessore al proprio racconto. Gianluca e Max, assieme al direttore della fotografia Andrea Nordi, che ha lavorato anche in produzioni internazionali credono molto in questo progetto tanto da volerlo distribuire nei migliori festival, in particolare all’81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Un traguardo che ripagherebbe la troupe dei vari sforzi che però si sono già visti ricompensare attraverso la fiducia di molti sostenitori che, attraverso la piattaforma di crowfunding Indiegogo, hanno fatto donazioni per 13.500 euro. Effettuando qualche economia e ammortizzando le spese grazie anche alle strutture che si sono offerte di ospitare i membri della troupe, i ragazzi sono riusciti comunque nella loro impresa, realizzando un prodotto che non fosse di livello amatoriale ma professionale. Ora che le riprese stanno per partire Gianluca tira un sospiro di sollievo e ricorda quando partecipò ad un festival di Venezia; parlando con qualche regista e produttore questi paventarono iter lavorativi che andavano da 1 a 6 anni. Lì per lì rimase stupito ma i conti tornano: «La prima bozza è del 2020, lo giriamo adesso e sarà pronto a gennaio: 4 anni di lavoro».l