La taverna degli assassini in libreria. Simoni stavolta si cimenta col giallo
Oggi il nuovo romanzo: un omicidio in un castello toscano, indaga Federici
Comacchio Presentazioni, collaborazioni di vario tipo con quotidiano e visite speciali per il Meis non distolgono l’attenzione di Marcello Simoni dalla scrittura. Oggi, infatti, esce in tutte le librerie “La taverna degli assassini”, il nuovo giallo per la sua casa editrice, Newton Compton. Avete letto bene, il nuovo giallo, perché nel delitto avvenuto in un castello toscano nel 1793 ci sono tutte le caratteristiche di questo genere letterario, non quello in cui si cimenta di solito lo scrittore comacchiese.
«È un giallo a tutti gli effetti - ci dice -, per il quale ho deciso dalla mia comfort zone, infatti oltre al genere cambio anche periodo storico. Il giallo per come lo concepisco io è un problema matematico, si pensi ad Agatha Christie o a Sherlock Holmes: c’è un cadavere, ci sono una serie di indizi da cucire assieme con testimonianze utili a scoprire l’assassino e il giallo poi si risolve con una formula matematica. Poi, chiaro, ci sono ingredienti particolari che rendono questo gioco di intelligenza molto gradito ai lettori, non a caso in tutto il mondo ci sono milioni di appassionati di questo genere. La taverna degli assassini è nel cosiddetto stile “a scatola chiusa”, avviene tutto lì dentro, come nel monastero de Il nome della rosa, qui c’è un castello fondato su un’antica abbazia, fuori fa freddo e dentro c’è calore, un po’ come nei racconti gotici...».
Resta da capire Simoni che lettore di giallo è... «Diciamo molto pigro, da ragazzino ovviamente ho letto Conan Doyle (l’ideatore di Sherlock Holmes; ndr), conoscono i racconti crime di Lupin e mi sono appassionato alla scrittura della francese Vargas e di recente alla canadese Louise Penny. Del giallo mi affascina l’effetto del ribaltamento della realtà, il lettore guarda la superficie del mare ma alla fine gli viene svelato cosa c’è sotto e il senso è completamente diverso. Indubbiamente è divertente per il cervello, poi il giallo per me non è solo questione di movente, mi suggestiona l’aspetto della paura, mentre per le trame mi affido al mio istinto».
Il ritorno A indagare sull’omicidio c’è Vitale Federici, personaggio già incontrato nel 2014, quando Simoni ne fece il personaggio principale dell’e-book “I sotterranei della cattedrale”, ambientato a Roma nel 1791. «Lo ricordo bene, questo personaggio neppure doveva esistere, ma ero appena tornato da un tour di presentazioni, era Natale e mi trovavo vicino Urbino quando ci fa la proposta di romanzi corti in formato e-book al costo di 0.99 centesimi. Con le suggestioni di Urbino realizzai I sotterranei della cattedrale ambientato a Roma, l’e-book ebbe successo e il personaggio fu apprezzato, tanto che l’ho riproposto in racconti e nel tempo ha acquisito sempre più confidenza, entrando a forza nella mia narrativa e ora in questo nuovo romanzo. È una sorta di Sherlock Holmes del 1700».
Curiosità Da notare la bellissima copertina del nuovo romanzo, di fatto una delle ragioni per cui c’è questo testo: «Vero - spiega Simoni -, avevo dato l’idea all’editore ma non ero sicuro di scrivere. Quando l’editore ha ideato la copertina e me l’ha mostrata, ho detto subito “Ok, scrivo”, a quel punto non potevo tirarmi indietro».
Manca un ultimo tassello, il vino. Il romanzo si svolge infatti in un castello che ospita una grande azienda vinicola: «Il casato dei Calendimarca è una mia invenzione, ma è ispirato alle antiche famiglie nobili, produttrici di vino, della Toscana, pensiamo alla zona del Chianti ma non solo. Peraltro è un periodo in cui i produttori si stanno facendo influenzare dai metodi di coltivazione dei francesi». Insomma, il mistero è servito, anche se nella pagine finali lo stesso Simoni spiega come l’ultima parte del romanzo sia stata scritta in un’altra terra d’oro per il vino italiano, la Valpolicella, nota anche per essere la “patria” di Salgari, uno degli scrittori che più hanno ispirato Simoni.
“La taverna degli assassini” verrà presentato venerdì alle 17.30 da Libraccio a Ferrara e il pomeriggio dopo alla Giunti al centro commerciale Le Mura, poi sabato 18 novembre alle 18 al Convento di santa Maria della pace a Milano per “Bookcity”.