La Nuova Ferrara

L’intervista

Scarrow protagonista a Ferrara

Samuele Govoni
Scarrow protagonista a Ferrara

L’autore di romanzi storici best seller presenterà i suoi libri durante “Usi & Costumi”: «Ho iniziato a raccontare storie da bambino e non ho più smesso, amo il mio lavoro»

02 novembre 2023
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Ferrara Usi & Costumi, manifestazione in programma l’11 e 12 novembre alla Fiera di Ferrara, si avvicina. Nell’ambito dell’evento, che porterà nei padiglioni estensi circa duecento espositori dall’Italia e dall’estero, si terrà anche “Scripta Manent”, piccolo salone italiano del libro storico. A curare questa sezione della fiera è Linda Bertasi, scrittrice ferrarese di romanzi sentimentali e storici. Ospite di punta sarà Simon Scarrow, scrittore britannico autore di numerosi best seller tra cui “Nel nome di Roma” (ed. Newton Compton). L’incontro si terrà sabato 11 alle 16, nel frattempo lo abbiamo intervistato.

Scarrow, quando è nata la sua passione per la scrittura?

«Quando andavo a scuola io e i miei compagni ci raccontavamo storie per far passare il tempo. Mi piaceva creare suspense, dal silenzio che si faceva attorno alla mia voce capivo che le storie che raccontavo funzionavano. Col tempo ho sempre cercato di affinare la tecnica e così la mia passione è finita per diventare anche il mio lavoro. Continuo a raccontare storie e amo farlo proprio come allora».

Come si è avvicinato alla storia romana?

«Grazie alla scuola e alla televisione. Da un lato posso dire di aver avuto la fortuna di avere due bravi insegnanti di latino, dall’altro guardavo un sacco di film e serie legate ai romani. Il cinema e la storia sono stati ossigeno per la mia curiosità. Crescendo ho potuto integrare le mie conoscenze con molti viaggi negli antichi siti romani in Gran Bretagna e nel resto dell’impero».

È stato spesso in Italia? Conosce Ferrara?

«Molte volte, adoro questo Paese. La storia trasuda da ogni mattone e paesaggio. A volte è piuttosto travolgente vedere la profondità della cultura e dell’apprendimento, così come la varietà e la bellezza del paesaggio. Purtroppo, non ho ancora avuto la fortuna di visitare Ferrara ma credo che questa sarà una buona occasione per rimediare».

Come nasce un romanzo?

«A volte mi capita di imbattermi in dettagli che decido di approfondire, altre volte scatta qualcosa dopo una visita a un sito archeologico. Mi chiedo quale possa essere il potenziale narrativo di certi particolari e se la risposta mi convince vado avanti».

Cosa non deve mai mancare, secondo lei, in una storia?

«Il carattere. È importante avere un senso credibile del luogo e una trama avvincente, se i personaggi non sono vivi il lettore non si preoccupa di loro e di ciò che può accadergli nel corso del racconto».

Cosa significa per lei lavorare ad un romanzo storico?

«Mettiamola in questo modo, continuare a scrivere è ciò che mi mantiene contento e sano di mente. Impegnarmi nella ricerca e nella scrittura di un romanzo mi rende felice».

Lavora a nuovi progetti?

«Tutto il tempo. Sfortunatamente non vivrò abbastanza a lungo per portare a termine la metà dei progetti che vorrei avere il tempo di scrivere».