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De Cataldo tra indagini e vita: «Tutta questione di logica»

Giorgia Pizzirani
De Cataldo tra indagini e vita: «Tutta questione di logica»

Il magistrato scrittore presenta “Colpo di ritorno”, il suo nuovo romanzo: «Il mio personaggio rappresenta un’anomalia nel panorama noir italiano»

06 novembre 2023
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Ferrara «Io e Manrico Spinori per certi versi ci assomigliamo e per altri non potremmo essere più diversi». Giancarlo De Cataldo, magistrato e scrittore, parla così del Pubblico ministero nato dalla sua penna e protagonista di “Colpo di ritorno”, il suo ultimo romanzo edito da Einaudi.

L’omicidio di un personaggio imbarazzante semina il panico nella Roma che conta. Il caso va risolto senza fare sconti ma con tatto, per evitare strumentalizzazioni. È qui che entra in gioco Manrico Spinori, Pm capitolino con la passione per la lirica. «Il mio personaggio è un Pubblico ministero, anomalia nella tradizione narrativa noir italiana in cui abbondano giudici e commissari», spiega De Cataldo durante una chiacchierata telefonica. Poi aggiunge: «Ci sono aspetti del nostro essere che ci accomunano, come la passione per l’opera lirica, l’essere all’antica ma anche ironici e distaccati, pacati in un mondo in cui azzuffarsi e alzare la voce è diventato il mezzo ideale per comunicare. Ma - sottolinea - siamo anche molto diversi, a partire dalle numerose avventure che lui intrattiene».

La lirica è un punto nevralgico del romanzo, non solo una musica di sottofondo. Qui rispecchia un modo di essere, sentire e pensare. «La lirica – prosegue lo scrittore – ha una sua logica che va interpretata trovando la giusta chiave. Tutto questo ben si confà con un’indagine e la vita reale. Qui tutti fingono qualcosa ma senza storpiare né contraffare i sentimenti, che sono, pur se interpretati, quelli che ognuno di noi prova nella vita reale, dalla gelosia al dolore, alla vendetta».

Secondo De Cataldo tra pubblico, attori e compositore si firma un tacito patto che prevede il riconoscimento della finzione da parte dello stage, che però restituisce una scena realistica e possibilista della vita di ogni giorno. «L’esatto contrario di quanto spesso accade nei social, dove vengono ostentate immagini e storie di vita nella pretesa di autenticità, quando molta di questa produzione è costruita, prodotta al solo scopo di attirare consensi ed esibire vanità; forse anche di trovare una panacea, un sollievo al vuoti interiore», afferma. Proprio dallo scarto spesso grottesco tra aspettativa e realtà è nato lo spunto per l’indagine di cui si occupa Spinori in questo quarto romanzo a lui dedicato.

«Il fatto in sé è completamente inventato, ma curiosando in rete ho trovato una miriade di siti di maghi, fattucchieri, cartomanti e compagnia cantante... c’è una aspettativa di miracolo all’interno della nostra società, un desiderio di stabilire rapporto con l’irrazionale, delle ricerche di soluzione ai problemi di tutti i giorni da cui si spera di evadere. E, c’è chi, come sempre si approfitta delle umane debolezze».l