Il film “800 giorni” arriva a Ferrara: «Che emozione presentarlo qui»
L’opera ispirata al sequestro di Carlo Celadon proiettata giovedì 30 novembre al cinema Santo Spirito. Nel cast la ferrarese Shamira Benetti: «Una storia da brividi, progetto toccante»
Ferrara Si intitola “800 giorni” il film di Dennis Dellai, giornalista e film-maker, ispirato al sequestro di Carlo Celadon, il più lungo rapimento a scopo di lucro nella storia italiana. Per 831 giorni Celadon, all’epoca dei fatti poco più che adolescente, visse un’esistenza sospesa tra la vita e la morte. Per più di due anni fu costretto a vivere nelle grotte dell’Aspromonte, in spazi angusti; praticamente dei loculi. Quella vicenda ha segnato la sua vita, quella della sua famiglia ma anche quella di un Paese, l’Italia, che ha dovuto fare i conti con la cosiddetta “Stagione dei sequestri”.
IN SALA
Da quella storia ha preso le mosse il film di Dellai, presentato fuori concorso alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e poi portato in giro per le sale del Veneto.
Al progetto ha preso parte anche l’attrice ferrarese Shamira Benetti e il 30 novembre alle 20.45, in occasione della prima proiezione cittadina (e emiliano-romagnola) al cinema Santo Spirito di Ferrara (via della Resistenza, 7), sarà proprio lei a presentarlo. «Sono molto emozionata perché – racconta Benetti – è un progetto a cui tengo tanto e presentarlo nella mia città fa un certo effetto». Poi aggiunge: «Con me ci sarà anche lo sceneggiatore Giacomo Turbian, non vediamo l’ora di incontrare il pubblico». “800 giorni” richiama la storia di Carlo Celadon, rapito il 25 gennaio 1988 ad Arzignano (Vicenza), ma non è un film biografico. L’idea del regista, infatti, era quella di raccontare una vicenda drammatica senza però invadere la sfera emotiva di quel ragazzo, oggi uomo, che dopo 831 giorni da incubo ha dovuto trovare la forza di ricominciare.
Brividi L’attrice ferrarese indossa i panni di Chiara Balzani, giornalista emiliana determinata e interessata a raccontare i fatti. «Prima di cominciare questo lavoro non conoscevo la storia di Celadon perché – racconta Benetti – quando è stato rapito io ero ancora una bambina. Durante le riprese ho cercato di non leggere troppo quello che era stato scritto su di lui, non volevo farmi influenzare, ma alla fine del set ho approfondito tutta la vicenda. È una storia da brividi». Shamira Benetti e Dennis Dellai avevano già collaborato in passato per “Oscar”, cortometraggio ambientato durante la Seconda guerra mondiale che ha avuto ottimi riscontri.
«Il film è prodotto da Progetto Cinema, una casa cinematografica del vicentino che poggia su una squadra affiatata e propositiva. Con loro – prosegue – mi sono trovata bene da subito e al di là del rapporto professionale è nata anche un’amicizia; non è affatto scontato che avvenga».
DISTRIBUZIONE
Le riprese di “800 giorni”, concentrate tutte nel Vicentino, sono cominciate nella tarda primavera del 2020, poco dopo il lockdown, ma la ferrarese è entrata in gioco un anno più tardi. «Finito di girare è cominciata la post produzione, il film è stato ultimato giusto in tempo per essere presentato a Venezia». Qui Benetti ha incontrato anche Celadon che, a sorpresa, ha assistito alla proiezione: «Un uomo solare che però quando parla di quei giorni diventa di ghiaccio». Il lungometraggio, che nelle prossime settimane continuerà a girare per le sale cinematografiche, a fine anno approderà anche su Amazon Prime. «Sono felice di far parte di questo film perché - conclude l’attrice - quando mi dedico a un progetto lo faccio con convinzione e do tutta me stessa».
Per la proiezione di domani i posti sono limitati. Per info: tel. 0532.200181.