La Nuova Ferrara

Ferrara Tutto esaurito al teatro Nuovo di Ferrara per “Esperienze D. M”, spettacolo in scena domani pomeriggio alle 16. Sotto i riflettori le star del web Awed (Simone Paciello), Riccardo Dose e Dadda (Daniel Daddetta). Nonostante i mille impegni, le prove e le trasferte in giro per l’Italia, i tre protagonisti hanno scelto di raccontarsi alle ragazze della 5D del liceo Carducci di Ferrara che li hanno intervistati nell’ambito del progetto Scuola 2030.

Daniel, come ti senti ad essere passato dal fare il magazziniere al fare sold out nelle sale di teatro?

«Un miracolato! (ride, ndr) Scherzi a parte… ma chi non si sentirebbe così? Le sensazioni che si provano su un palco sono indescrivibili, avere tutte quelle persone che vengono in un teatro a vedere il nostro spettacolo…sentirle ridere..., è davvero emozionante! E poi finalmente qualcuno apprezza le mie doti di ballerino».

Quanto è stato difficile per te adattarti a questo grande cambiamento?

«Difficile? Non direi difficile piuttosto inaspettato, elettrizzante; in una parola incredibile! Anche perché, adesso che è partito il tour, siamo sempre in giro per l’Italia, ci esibiamo nei teatri più belli e soprattutto abbiamo la possibilità di conoscere e di entrare in contatto con tantissime persone…».

Riccardo, hai iniziato a fare contenuti per Youtube sa solo e poi ha cominciato a farli con Dadda, tuo grande amico. Riesci a gestire lavoro e amicizia?

«Lo so che spesso si sente dire che è meglio non unire lavoro e amicizia, ma noi, corna facendo, siamo proprio l’eccezione che conferma la regola. Siamo amici da tantissimo e poi non lo abbiamo deciso a tavolino, è successo e basta!».

Fai lo youtuber da molto tempo ma la società di oggi ancora fatica a considerare questo come un vero e proprio lavoro. Cosa ne pensi?

«Hai un’altra domanda? (ride, ndr). In realtà fare lo youtuber, l’influencer, il creator è davvero impegnativo e nemmeno così semplice come si potrebbe credere! In fondo basta pensare che tantissimi ragazzi oggi sognano di lavorare nel mondo dei social, ma poi sono pochi quelli che emergono davvero. E la differenza tra chi ce la fa e chi no è proprio l’impegno e il lavoro! Poi certo, come in tutte le cose un po’ di fortuna non guasta » .

Simone, com’è cambiata la vita dopo l’Isola dei famosi?

«L’Isola è stata un’esperienza stupenda e difficilissima allo stesso tempo. Spesso l’ho paragonata a una vera e propria seduta dallo psicologo dove a dare le risposte però sei tu. Mi ha certamente aiutato a capire meglio quello che voglio fare “da grande”: divertirmi e far divertire… E adesso farlo dal palco di un teatro è un sogno che si realizza».

Come ti è venuta l’idea di portare un contenuto di un video, in questo caso “esperienze D.M.”, nelle sale di teatro?

«Direi che è stata un’evoluzione naturale. Il format stesso “Esperienze D.M.” si basa sul coinvolgimento del pubblico che manda in direct messagge – proprio a me tra l’altro! Eh sì sono io colui che li riceve - dei vocali con le proprie avventure e, se questo non bastasse, fin dalle prime “puntate” abbiamo notato che nei commenti c’era una gran voglia di interazione con noi e con i contenuti e allora ci siamo detti: perché non farlo dal vivo?».

Un’ultima domanda per tutti e tre: che effetto vi fa trovare il pubblico dal vivo e non più dietro ad uno schermo?

«È bellissimo dare dei volti alle persone e non solo! Durante lo spettacolo sono molti i momenti in cui interagiamo direttamente con il nostro pubblico, è un bel momento avere uno scambio con loro, sentirli raccontare le loro storie e commentarle insieme».

Irene Lanna

Arianna Zaccarini

Ilaria Sottile

5D liceo Carducci

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