La Nuova Ferrara

Il libro

Nonno Giorgio ha fatto il bis: è uscito “Amarcord Ferrarese 2”

Nonno Giorgio ha fatto il bis: è uscito “Amarcord Ferrarese 2”

Il volume sarà presentato giovedì all’Ariostea di Ferrara

03 dicembre 2023
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Ferrara Che la nostalgia sia il ricordo delle cose passate non c’è bisogno di Shakespeare per farcelo presente. Voltarsi indietro, guardare la vita vissuta, è una costante per ogni essere umano. C’è chi preferisce interiorizzare e chi invece scegli di condividere e divulgare un passato personale e, se raccontato, può diventare collettivo, perché in molti si riconoscono i quei momenti vissuti.

Giorgio Ferrari ha scelto questa seconda via quando a 76 anni ha deciso di scrivere il suo primo libro, mettendo nero su bianco i ricordi della sua infanzia, gli anni subito dopo la Liberazione. E dopo il clamoroso successo editoriali di “Amarcord Ferrarese” ambientato sullo sfondo di una città ancora insanguinata per le ferite e i traumi della guerra, Ferrari ha fatto il bis ed è già in libreria con il secondo volume. Dopo un debutto vincente come può testimoniare l’editore Fausto Bassini, scopritore di talenti letterari anche a carico dell’Inps, ecco un altro libro dove i più anziani si possono riconoscere coetanei in quei contesti, in quelle vicende, in quel vissuti, ma che è anche un libro di storia per le giovani generazioni, per far comprendere, con semplicità e senza imprimatur accademici, come era la vita. Ferrari ha fatto un ulteriore sforzo di memoria scrivendo il prosieguo del romanzo vero della sua vita. Dove eravamo rimasti? «Il secondo Amarcord - come scrive il giornalista Gian Pietro Zerbini nella prefazione - rimane sempre un puro distillato ferrarese, ma ci sono ovviamente sconfinamenti geografici con il protagonista in trasferta. Da un’alba radiosa vista durante una gita da seminarista sulle Dolomiti, al militare a Portogruaro, al viaggio di nozze a Montecarlo tanto per citare alcune di queste extraterritorialità. Ma Ferrara, la sua gente, perché no anche i suoi difetti, rimangono la sostanza di questo nuovo libro di memorie. Intendiamoci, non sono stati anni facili, con Giorgio che rende pubblico il suo disappunto per non aver potuto continuare gli studi una volta uscito dal Seminario e fin da ragazzino ha lavorato per dare un contributo economico alla famiglia. Ma come diceva Omero: “Anche i dolori sono, dopo lungo tempo, una gioia, per chi ricorda tutto ciò che ha passato e sopportato”. Ed è qui che emerge anche la netta demarcazione classista per la Ferrara del secondo dopoguerra. Il negozio dove lavorava Ferrari era infatti un luogo privilegiato dove stoffe, vestiti, lenzuola erano anche il piatto forte per molte doti per le spose. Giorgio non dimentica l’arroganza di certe signorine della Ferrara bene, appartenenti a quella borghesia arricchita nel portafoglio ma evidentemente non nei sentimenti, convinta che con i soldi si potesse comprare tutto. Tutto tranne la sensibilità e l’educazione».

Questo secondo volume è dedicato al figlio Mauro e alla nuora Giovanna. La seconda dedica del libro è per due persone che non ci sono più, ma come dice Ferrari “ci leggeranno da lassù, nella biblioteca del Cielo”. La prima è l’adorata moglie Bruna, scomparsa tre anni fa e che ovviamente compare in ruoli da protagonista in molti racconti di questo nuovo libro. La seconda è per l’indimenticato Paolo Maietti, il prof scrittore, morto quest’anno che è stato molto vicino a Giorgio nella stesura del primo libro, Anche in questo volume ritorno le bellissime e inedite immagini e cartoline appartenenti al collezionista Alberto Cavallaroni.

Il libro verrà presentato giovedì 7 dicembre alle ore 17 alla biblioteca Ariostea