La Nuova Ferrara

Lo spettacolo

Fratellini ad Argenta: «Ma il vero protagonista è sempre Zio Tore»

Samuele Govoni
Andrea Fratellini con uno dei suoi pupazzi parlanti Un momento dello show di Ibo
Andrea Fratellini con uno dei suoi pupazzi parlanti Un momento dello show di Ibo

Sabato al teatro Fluttuanti arriva "Trop secret show"

31 gennaio 2024
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Argenta «La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita». Se Andrea Fratellini avesse raccontato la sua storia a Forrest Gump, lui probabilmente avrebbe risposto così. Ci sono incroci e incontri nel percorso di Fratellini che hanno dell’incredibile, come quando da bambino si innamorò dei giochi di magia grazie a un infermiere o quando scoprì l’arte della ventriloquia grazie a una bambina ricoverata in un ospedale in Sardegna. Su tutto questo, e molto altro, si basa "Trop secret show", spettacolo in scena sabato alle 21 al teatro Fluttuanti di Argenta (via Pace, 1). Il ventriloquo più famoso d’Italia, vincitore nel 2020 di Italia’s Got Talent insieme al suo immancabile pupazzo, Zio Tore, porta sotto i riflettori la sua storia. «Da bambino fui ricoverato in ospedale per appendicite e ricordo che c’era un infermiere che per alzare il morale di noi piccoli pazienti ogni tanto faceva qualche gioco di prestigio. Io - racconta - ne rimasi così incantato che decisi che da grande sarei diventato un mago». Qualche anno dopo Fratellini rincontra l’infermiere, gli racconta tutto e lui lo invita a fargli da assistente durante gli spettacoli che teneva nella ludoteca dell’ospedale. Inizia così per lui un percorso fatto di ricerca, tecnica, sorrisi e volontariato. All’università studia lingue e poi inizia a lavorare come assistente di volo. «Compatibilmente con il lavoro portavo avanti la mia passione, facevo spettacoli di magia e andavo a nei reparti pediatrici degli ospedali a trovare i bambini. Ed è qui che è avvenuta la svolta». Nel 2008, o forse 2009, Fratellini atterra in Sardegna e raggiunge un ospedale per portare qualche sorriso ai piccoli pazienti. Quando arriva la prima bambina che incontra lo guarda, lui le parla ma lei non risponde. Poi la madre prende un pupazzetto e si rivolge a lei con quello, allora sì che la bambina risponde. «Aveva una forma d’autismo per cui c’era bisogno di quel modo speciale per comunicare con lei. Ne rimasi affascinato, tanto che iniziai a studiare la ventriloquia». Fratellini fa le cose per bene. Quando non vola per lavoro vola in America, assiste a convention con i più grandi ventriloqui del mondo, studia e si appassiona. «Quando la compagnia aerea per cui lavoravo è fallita mi sono ritrovato senza lavoro e con un pupazzo in valigia. Sono andato a Milano, ho iniziato a frequentare laboratori di comicità e oggi eccomi qua». Lo racconta col sorriso, quasi come fosse una favola, ma dietro a tutto questo ci sono anni di impegno, sacrifici, esercizio e lavoro. «Ho cominciato con una scimmia e poi sono arrivati i personaggi, Zio Tore è il vero protagonista, io sono la sua spalla», ride. «Ho cercato tanto la bambina che incontrai in Sardegna ma non sono ancora riuscito a trovarla, vorrei ringraziarla, dirle cosa ho imparato grazie a lei. Magari un giorno ce la farò».Per info: 0532.800843.