La Nuova Ferrara

L’intervista

Max Angioni, doppio sold out a Ferrara: «Guardo ai buchi della vita»

Nicolas Stochino
Max Angioni, doppio sold out a Ferrara: «Guardo ai buchi della vita»

Oggi e domani al Nuovo la prima nazionale del nuovo show del comico. E su Ruffini: «È stato uno dei primi a credere in me, non lo dimentico»

16 febbraio 2024
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Ferrara Dopo il successo del tour “Miracolato”, Max Angioni registra una doppietta sold out per la prima nazionale del nuovo show “Anche meno”, in programma questa sera e domani sera alle 21 al Teatro Nuovo di Ferrara (Piazza Trento Trieste, 52). Uno spettacolo incentrato sulla visione della vita del comico 33enne, che si racconta ai lettori della Nuova.

Come è nato questo nuovo spettacolo?

«Dalla esigenza di parlare di nuovi elementi che mi hanno circondato in questo periodo. “Miracolato” è andato in scena per diversi anni e durante le repliche mi sono reso conto di aver trattato solamente 4 o 5 argomenti, per cui ho avuto il bisogno di scrivere cose nuove»-.

Nell’intervista che le ho fatto la scorsa estate, ha definito “Miracolato” come la telecronaca del cambiamento della sua vita negli ultimi 2 anni . “Anche meno” invece per lei cosa rappresenta?

«Se “Miracolato” era la telecronaca, “Anche meno” è la foto di come sto affrontando, non credo benissimo, i grandi temi della vita. Una volta arrivato a fare il lavoro che mi piace, mi sono accorto che ci sono ancora dei buchi, ed in questo spettacolo affronto proprio questo».

Al centro del nuovo show c’è la vita vista da un trentenne. Lei come vede la vita?

«Il titolo “Anche meno” viene fuori perché mi sono reso conto che tutto ciò che affrontavo lo facevo in maniera iper performativa, anche sapendo non fosse la maniera corretta. Ho voluto intitolare lo show in questo modo per ricordami di ridimensionare il quotidiano e gli stress giornalieri che ognuno di noi può avere».

So che ha chiesto un parere anche a Pintus.

«Diverse persone che mi fermano per strada per un autografo o una foto, mi hanno fatto presente che dico spesso “anche meno”. Ho poi scoperto che è un’affermazione che ho citato in un mio vecchio video caricato sui social, ma come quella, ce ne sono anche tante altre. Un giorno però, chiacchierando con Pintus, gli ho chiesto un parere sul titolo dello spettacolo e tra le varie proposte c’era anche questa e lui stesso mi ha confermato che è esattamente il mio modo di parlare. Riflettendoci poi, “anche meno” è un mantra che anche se non dico, comunque penso in diverse situazioni della mia vita».

La produzione è firmata da Paolo Ruffini. Che rapporto c’è?

«Oltre al rapporto lavorativo, Paolo è stato uno dei primi a credere in me, quando ancora non avevo fatto nessun programma ed ero un semplice ragazzo che faceva open mic. Durante la quarantena abbiamo condiviso un progetto e successivamente mi ha proposto di entrare nella sua agenzia. È molto affettuoso e lo considero come uno zio». l

Nicolas Stochino

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