La Nuova Ferrara

L’intervista

“Il giocattolaio” a Ferrara, il protagonista: “Storia che può dare coraggio”

Samuele Govoni
“Il giocattolaio” a Ferrara, il protagonista: “Storia che può dare coraggio”

Tavani e Chillemi domenica in scena al teatro Nuovo

20 febbraio 2024
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Ferrara Si intitola "Il giocattolaio" il thriller che domenica sera alle 21 andrà in scena al teatro Nuovo di Ferrara (piazza Trento e Trieste). La storia di Gardner McKay, qui diretta da Enrico Zacchero, racconta di un serial killer (Kabir Tavani) che lobotomizza le sue vittime e di una psicologa criminale (Francesca Chillemi) impegnata sul caso. Dello spettacolo abbiamo parlato con Tavani che, in attesa di arrivare a Ferrara, racconta cosa vuol dire misurarsi con un personaggio e una storia simile.

Come descriverebbe "Il giocattolaio"?

«È un testo ricco di tensione, che tiene lo spettatore sul chi vive ma che è anche capace di infondere speranza. Questa storia rimanda a dinamiche ingiuste, a situazioni sbagliate e parla di rapporti sbilanciati, dove c’è una persona succube dell’altra. Penso che attraverso "Il giocattolaio" spettatrici o spettatori che vivono situazioni analoghe potrebbero acquisire consapevolezza e coraggio».

Qual è stata la cosa più difficile in questo lavoro per lei?

«Entrare in contatto con un certo tipo di violenza. Le dinamiche in questo spettacolo sono chiare, c’è una vittima e c’è un carnefice. Interpretare un certo tipo di ruolo non è mai facile perché si entra nei meandri della mente e si scava in profondità, anche laddove non vorresti».Chi è il suo personaggio?«Un serial killer, un uomo che non ha avuto amore dalla vita e compie azioni terribili: sceglie le sue vittime, le lobotomizza e le tiene in vita, completamente inermi e incapaci di reagire. Come se fossero bambole. È agghiacciante».

Un thriller a teatro senza montaggio o espedienti narrativi. È impegnativo?

«Molto. È faticoso sia da un punto di vista fisico sia da un punto di vista concettuale ed emotivo. L’ascolto in scena è fondamentale, è l’unico strumento grazie al quale si può raccontare e affrontare questa storia».

Come si è preparato per questo spettacolo?

«Ho visto serie tv e film legati a questo argomento ma soprattutto ho cercato di instaurare un rapporto di ascolto e complicità con Francesca Chillemi, protagonista con me dello spettacolo. Tra noi c’è empatia e questo è fondamentale. "Il giocattolaio", oltre alla storia terribile che narra, parla anche di soprusi quotidiani, violenze e paure, aspetti della vita di tutti i giorni con cui bene o male ognuno di noi si trova a fare i conti».

Com’è nata la sua passione per la recitazione e quando ha capito che questa sarebbe diventata la sua strada?

«Guardando Padre Pio con Sergio Castellitto. Quando sono entrato allo Stabile di Genova la nebbia si è diradata del tutto e ho capito che recitare era ciò che volevo fare. Nel 2022 ho fatto una piccola parte ne "Il nostro generale", serie tv dedicata al generale Carlo Alberto dalla Chiesa, interpretato proprio da Castellitto. Per me è stato come chiudere un cerchio personale». Per informazioni, dettagli e posti: tel. 0532.1862055