La Nuova Ferrara

L’incontro

Silvia Calderoni, dai palchi internazionali a Baura con “Denti di latte”

Samuele Govoni

	Silvia Calderoni, foto Claudia Pajewski
Silvia Calderoni, foto Claudia Pajewski

L’attrice il 29 febbraio presenterà il suo romanzo d’esordio al Fienile di Baura con Francesca Pennini del Collettivo Cinetico

25 febbraio 2024
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Ferrara Silvia Calderoni è nata a Lugo di Romanga, in provincia di Ravenna, ha trascorso l’infanzia in un paese di provincia come tanti ce ne sono e poi, una volta cresciuta, ha iniziato a girare il mondo con i suoi spettacoli. Teatro, cinema, moda, televisione e scrittura sono linguaggi diversi che esplora e frequenta con un unico obiettivo: raccontare una storia, condividere un discorso. Durante il lockdown, quando tutto era immobile e le arti performative erano chiuse in un cassetto, Calderoni ha cominciato a scrivere. È in quei giorni di solitudine, di stop forzato ed incertezze che è nato "Denti di latte" (ed. Fandango), romanzo ambientato nella sua infanzia. Un viaggio alla scoperta di sé e del mondo. Giovedì 29 febbraio Silvia Calderoni presenterà il libro al Fienile di Baura (via Raffaello, 79) nell’ambito di "Raccolto", rassegna a cura di Marino Pedroni (già direttore artistico del Teatro Comunale Abbado di Ferrara). A dialogare con l’attrice ci sarà Francesca Pennini, coreografa e anima del Collettivo Cinetico. «"Denti di latte" - racconta l’autrice - è nato da un’esigenza. In quei giorni non era possibile convocare i corpi, non era possibile incontrarsi in presenza e quindi ho deciso di sperimentare un altro tipo di dispositivo, la scrittura». E ancora: «Ho scelto di ambientare il libro a Lugo per l’affetto che provo nei confronti di quelle zone e perché, dopo tanto tempo passato in giro per il mondo, era bello ritornare a casa». Calderoni si avvicina al teatro durante l’adolescenza, ai tempi delle superiori; è un colpo di fulmine. «Ho incontrato i fondatori del gruppo Teatro Clandestino e ho iniziato a seguirli. Non ho frequentato accademie, ho sempre imparato facendo. Un po’ come quando si andava nella bottega dell’artigiano per imparare un mestiere, la sua arte e i suoi segreti». Del teatro Silvia, che nel 2020 era stata all’Abbado con "Mdlsx", ama il qui e ora. «La cosa che mi ha immediatamente coinvolto è stata la convocazione dei corpi, l’essere nella stessa dimensione del tempo presente. La dimensione live è bellissima e diversa da tutto il resto». Spesso arte e cultura possono sembrare concetti astratti e invece sono concreti, tangibili, reali. «Il teatro - continua - è legato alla Terra, è una forma di artigianato forte, radicata, antica. Quello che cerco di fare con le persone che vengono ai miei spettacoli è creare un momento di incontro; è un po’ come trovarsi per rifare il mondo. Il teatro può innescare elementi rivoluzionari e dirompenti». L’incontro inizierà alle 17.30, seguirà la cena. Per info e prenotazioni: 337.1096448, info.lstferrara@gmail.com.