Silvia Calderoni, dai palchi internazionali a Baura con “Denti di latte”
L’attrice il 29 febbraio presenterà il suo romanzo d’esordio al Fienile di Baura con Francesca Pennini del Collettivo Cinetico
Ferrara Silvia Calderoni è nata a Lugo di Romanga, in provincia di Ravenna, ha trascorso l’infanzia in un paese di provincia come tanti ce ne sono e poi, una volta cresciuta, ha iniziato a girare il mondo con i suoi spettacoli. Teatro, cinema, moda, televisione e scrittura sono linguaggi diversi che esplora e frequenta con un unico obiettivo: raccontare una storia, condividere un discorso. Durante il lockdown, quando tutto era immobile e le arti performative erano chiuse in un cassetto, Calderoni ha cominciato a scrivere. È in quei giorni di solitudine, di stop forzato ed incertezze che è nato "Denti di latte" (ed. Fandango), romanzo ambientato nella sua infanzia. Un viaggio alla scoperta di sé e del mondo. Giovedì 29 febbraio Silvia Calderoni presenterà il libro al Fienile di Baura (via Raffaello, 79) nell’ambito di "Raccolto", rassegna a cura di Marino Pedroni (già direttore artistico del Teatro Comunale Abbado di Ferrara). A dialogare con l’attrice ci sarà Francesca Pennini, coreografa e anima del Collettivo Cinetico. «"Denti di latte" - racconta l’autrice - è nato da un’esigenza. In quei giorni non era possibile convocare i corpi, non era possibile incontrarsi in presenza e quindi ho deciso di sperimentare un altro tipo di dispositivo, la scrittura». E ancora: «Ho scelto di ambientare il libro a Lugo per l’affetto che provo nei confronti di quelle zone e perché, dopo tanto tempo passato in giro per il mondo, era bello ritornare a casa». Calderoni si avvicina al teatro durante l’adolescenza, ai tempi delle superiori; è un colpo di fulmine. «Ho incontrato i fondatori del gruppo Teatro Clandestino e ho iniziato a seguirli. Non ho frequentato accademie, ho sempre imparato facendo. Un po’ come quando si andava nella bottega dell’artigiano per imparare un mestiere, la sua arte e i suoi segreti». Del teatro Silvia, che nel 2020 era stata all’Abbado con "Mdlsx", ama il qui e ora. «La cosa che mi ha immediatamente coinvolto è stata la convocazione dei corpi, l’essere nella stessa dimensione del tempo presente. La dimensione live è bellissima e diversa da tutto il resto». Spesso arte e cultura possono sembrare concetti astratti e invece sono concreti, tangibili, reali. «Il teatro - continua - è legato alla Terra, è una forma di artigianato forte, radicata, antica. Quello che cerco di fare con le persone che vengono ai miei spettacoli è creare un momento di incontro; è un po’ come trovarsi per rifare il mondo. Il teatro può innescare elementi rivoluzionari e dirompenti». L’incontro inizierà alle 17.30, seguirà la cena. Per info e prenotazioni: 337.1096448, info.lstferrara@gmail.com.