La Nuova Ferrara

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Buffa a Ferrara racconta il Novecento argentino

Alessio Duatti
Buffa a Ferrara racconta il Novecento argentino

Storie di calcio e vita giovedì sera al Teatro Abbado “La Milonga del fútbol”

27 febbraio 2024
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Ferrara Un centinaio d’anni di storia del calcio argentino narrati dal più grande storyteller italiano al Teatro Comunale Abbado di Ferrara (corso Martiri della Libertà, 5). Federico Buffa torna a Ferrara - giovedì alle 20.30 - con la "Milonga del fútbol", nuovo spettacolo diretto da Pierluigi Iorio; pianoforte di Alessandro Nidi e canto di Mascia Foschi. Un racconto intriso di sport ma nel quale non mancheranno passione, romanticismo, tanta storia, società e immigrazione. Oltre all’immortalità di tre talenti indiscussi come Renato Cesarini, Omar Sivori e Diego Armando Maradona.

Buffa, come nasce l’idea di questo spettacolo?

«Era una cosa che volevo fare da un po’ di tempo e quando ho avuto l’ok dalla produzione siamo partiti con grande entusiasmo. Si tratta della mia prima scrittura integrale, normalmente c’era anche un regista».

Di cosa si parla?

«Ci tenevo a raccontare il Novecento argentino, tramite tre giocatori tutti connessi tra loro e legati all’Italia. Renato Cesarini un funambolo del gol, che scoprirà Sivori e lo porterà in Italia. Quest’ultimo incantava l’Argentina nel pieno del boom economico. E poi Maradona: il più grande di sempre, idolo di un popolo intero, genio dell’umanità. In tre hanno vinto dieci scudetti italiani. E sapete, non c’è posto più vicino all’Italia dell’Argentina o più vicino all’Argentina dell’Italia».

Premesse che generano aspettative molto alte.

«Sì, spero davvero possa piacere al pubblico di Ferrara. È uno spettacolo che sento molto dentro. Quando l’ho scritto sono andato lunghissimo, un po’ come quelli che vogliono far bella figura all’esame di maturità. Quindi ho dovuto togliere almeno la metà rispetto alla scrittura iniziale perché sarebbe stato teatralmente impraticabile. E ancor dopo abbiamo dovuto ridurre di un ulteriore terzo per renderlo più agile».

Milonga, perché il calcio è una splendida danza?

«È assolutamente così e poi... Cesarini stesso aprì realmente la prima milonga in Italia, a Torino. Ne ascolteremo proprio una nel pezzo di apertura, poi ci saranno tanghi e blues».

Ancora oggi l’amore per il gioco appartiene agli argentini?

«Decisamente è di loro esclusiva. È un marchio di fabbrica, nato sul Rio de la Plata tra Montevideo e Buenos Aires. Un gioco opposto rispetto a quello degli inglesi, difatti lo chiamarono "La Nuestra". In Argentina per tutti c’è un obbligo, un dovere morale, di insegnare questo spirito magico a tutte le nuove generazioni».

Il binomio Argentina-Ferrara?

«Tutta la vita, Oscar Massei. Lo citai in una puntata di Sky quando andai a Rosario nello stadio del Central. Fabio Capello stesso mi disse che alla Spal era cresciuto guardando lui come idolo ed esempio».

Tra un impegno professionale e l’altro, riuscirà a godersi un po’ la città?

«Ferrara è una delle due località italiane, assieme a Mantova, nelle quali passeggio più volentieri. Quindi sì, avrò vari impegni ma proprio per questo arriverò presto. È una delle città che amo di più». Ultimi posti disponibili. Biglietti da 10 a 34 euro. Per informazioni e modalità d’acquisto: 0532.202675.