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Prosa

Ferrara, stagione da capogiro: all’Abbado trenta spettacoli

Ferrara, stagione da capogiro: all’Abbado trenta spettacoli

Il programma svelato al Ridotto con Ambra, Fantoni e Paiato

28 maggio 2024
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Ferrara Se il buongiorno si vede dal mattino, non si può non dire che la stagione di prosa 2024/25 non sia nata sotto i migliori auspici, anzi. Difficilmente si è assistito ad una presentazione in conferenza stampa come quella avvenuta ieri al Ridotto del Teatro Comunale Abbado tanto ricca nei contenuti quanto nel valore dei suoi. Già aperta la campagna abbonamenti, mentre dal 2 settembre sarà possibile acquistare i biglietti singoli. Ben trenta spettacoli in cartellone tra ottobre 2024 e maggio 2025, quando a Ferrara arriveranno i volti più noti del teatro e più amati dal pubblico. «Negli anni abbiamo costruito un teatro aperto alla città – ha raccontato Marcello Corvino, direttore artistico della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara – la nuova Stagione di prosa continua a guardare al presente e al futuro: trenta spettacoli, sei in più rispetto alla stagione conclusa, di cui 15 della stagione extra».

Le voci «La parte più solida del mio lavoro è il teatro – ha detto Ambra Angiolini, presente ieri mattina -, quindi questo monologo è stato voluto e scelto in tempi dei no delle donne che vanno accettati dagli uomini». Dall’11 al 13 aprile Ambra porterà quindi anche a Ferrara “Oliva Denaro”, spettacolo tratto dal romanzo di Viola Ardone, regia e drammaturgia di Giorgio Gallione. Franca Viola, a metà degli anni ’60 del ’900 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”.

«La prima parte di tournée ha visto in teatro tante persone diverse di tutte le età, poi si sono uniti anche gli uomini, perché è un fatto di storia che ha risvegliato il teatro». Dal 20 al 22 dicembre Gianni Fantoni, porta in scena “Fantozzi. Una tragedia”, regia di Davide Livermore. «Dopo 30 anni di carriera questa sarà la mia prima volta a Ferrara – ha esordito ieri Fantoni -, aggiungo finalmente con uno spettacolo la cui gestazione è durata dieci anni; sono stati l’equivalente di un parto i diritti acquistati da Villaggio che poi devo dire dopotutto non ha voluto molto («si può vivere senza un rene giusto?», scherza Fantoni), mi sono venduto una casa, un monolocale a Milano per comprare i diritti di Fantozzi a teatro. Gliel’ho fatto notare e mi ha risposto solo con un “Devo piangere?”. A parte gli scherzi, Villaggio è un mito, meritava messa in scena di questo tipo, siamo sotto Natale comprate 50 biglietti a testa, vi aspetto a teatro».

Dal 14 al 16 febbraio è in scena “Boston Marriage” di David Mamet con Maria Paiato, Mariangela Granelli, Ludovica D’Auria e la regia di Giorgio Sangati. Stati Uniti, fine Ottocento, un salotto, due dame e una cameriera. «Commedia divertente che propone storia di amore e di amicizia al femminile – ha spiegato l’attrice Maria Paiato al pubblico del Ridotto-, parla dei rapporti d’amore che sono sempre gli stessi da qualsiasi punto di vista». «Tutto qui funziona alla perfezione, a Ferrara si possono realizzare i sogni», ha detto Michele Placido, riferendosi alla sua opera “Passio Christi”’, realizzata ai tempi del Covid tra le mura del teatro e per le strade della città.

L’attore e regista, nonché presidente della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, debutterà nella prossima stagione di prosa 24/25 a Ferrara con il suo spettacolo “Trilogia di un visionario”. «Il pubblico attraverserà il labirinto delle sfumature umane - ha detto Placido - Pirandello era geniale nel penetrare le complessità della psiche umana». La parola è poi passata all’assessore alla cultura Marco Gulinelli: «Il Teatro Comunale di Ferrara è un presidio culturale importante. In questi anni abbiamo dimostrato che con la passione si ottengono risultati straordinari. Il Teatro Abbado ha saputo in questi anni investire sul futuro. E con la nuova stagione di Prosa continuerà a farlo, prestando attenzione alla formazione del suo pubblico».

Sono intervenuti in conferenza stampa anche alcuni dei protagonisti: Sonia Bergamasco (che ha salutato il pubblico e la stampa con una videochiamata), mentre erano registrati i videomessaggi di Ron, Tullio Solenghi, Rocco Papaleo e Silvio Orlando. In programma, oltre ai già citati, anche gli spettacoli con Andrea Pennacchi, Giorgia Fumo, Max Giusti, Drusilla Foer, Elio, Claudio Casadio, Stefania Rocca, Paola Minaccioni, Giacomo Poretti, Valter Malossi, Anna Della Rosa, Paolo Crepet, Franco Branciaroli, Antonio Albanese, Galatea Ranzi, Cosimo Damiano Damato, Simona Molinari, Valerio Binasco, Federico Buffa e Roberto Mercadini.

«Il teatro è l'unico luogo in cui l'intelligenza artificiale non può intervenire perché ha bisogno di persone vive - ha detto Moni Ovadia, direttore generale della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara -. Il teatro non soccombe alle guerre, perché è un luogo di verità per gli uomini. Mi piace ricordare le parole di Gigi Proietti: “Viva il teatro, dove tutto è finto ma niente è falso”». l

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