La Nuova Ferrara

L’iniziativa

A Ferrara tre giorni dedicati a Matteotti

Samuele Govoni
A Ferrara tre giorni dedicati a Matteotti

Incontri e proiezioni all’Istituto di storia contemporanea. Quarzi: “Non va dimenticato”

17 giugno 2024
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Ferrara A cento anni dalla morte di Giacomo Matteotti, rapito e assassinato il 10 giugno 1924 da una squadra fascista, l’Istituto di storia contemporanea di Ferrara (Isco) ha organizzato una tre giorni a lui dedicata. Da domani a giovedì, infatti, all’istituto (vicolo Santo Spirito, 11) si terranno incontri, presentazioni e proiezioni dedicati all’antifascista ucciso a 39 anni.

Il programma

Oggi (martedì 18 giugno) dalle 16 alle 19 nella sala conferenze dell’istituto verrà proiettato in loop "Il delitto Matteotti" (1956), cortometraggio di Nelo Risi. Alle 17.30, in collaborazione con Officine Roversi di Bologna, ci sarà "Quando si porta in cuore una speranza. Giacomo Matteotti, lettere alla moglie", letture di Nino Campisi con musiche di Francesco Guarino (chitarra); introduce lo storico Vito Contento. Domani alle 17.30 Diego Crivellari e Francesco Jori presentano "Giacomo Matteotti figlio del Polesine - Un grande italiano", libro edito da Apogeo Editore. Dialogano con gli autori il giornalista Cristiano Bendin e il vicedirettore di Isco, Giorgio Rizzoni. Ultimo appuntamento giovedì alle 17.30 Enzo Fimiani presenta "Un’idea di Matteotti, un secolo dopo", volume edito da Marietti. Dialoga con l’autore Andrea Baravelli, docente Unife. Gli incontri si terranno sempre nel chiostro di Santo Spirito, in caso di maltempo ci si sposterà nella sala conferenze. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Per info: istitutostoria.ferrara@gmail.com.

La memoria

«Matteotti non è solo simbolo di coraggio ma anche di responsabilità e lealtà. La sua figura - afferma Anna Maria Quarzi, direttrice dell’Istituto di storia contemporanea di Ferrara - ci può dire tanto sul mondo di oggi e anche per questo non va dimenticato». Poi aggiunge: «Abbiamo scelto di aprire la tre giorni con la lettura di alcune delle lettere che lui scrisse alla moglie. Sono carteggi privati, che aiutano a comprendere meglio la sua figura e che ci dicono molto anche sul supporto che Matteotti ha avuto dalla moglie». Un occhio di riguardo va infine riservato al cortometraggio. «Girato nel secondo dopoguerra raccoglie immagini e testimonianze d’epoca. Molto significativo - conclude - vedere le persone che, al passaggio del treno che trasportò il feretro da Roma a Fratta Polesine, raggiunsero i binari per omaggiarlo»