La Nuova Ferrara

L'evento

Le canzoni di De André ad Argenta con Pfm: «Parole di una forza pazzesca»

Nicola Vallese

	Franz Di Cioccio e Patrick Djivas / foto Orazio Truglio
Franz Di Cioccio e Patrick Djivas / foto Orazio Truglio

Il concerto il 9 luglio alla Delizia di Benvignante. Di Cioccio: «Con Faber ci siamo scambiati energia»

26 giugno 2024
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Argenta La musica nel sangue e la voglia di continuare a sorprendere i propri fan, ma soprattutto loro stessi, nelle vene. La Premiata Forneria Marconi non sembra accorgersi del tempo che passa e si prepara a festeggiare, il prossimo 9 luglio, alla Delizia Estense di Benvignante (Argenta) i quarantacinque anni dal tour "Fabrizio De André e Pmf in concerto". Il concerto, un vero viaggio tra parole e musica, rientra nel programma di Ferrara Sotto le Stelle. Era il 1979 quando il cantautore genovese e la rock band si incontrarono sul palco dando vita a qualcosa di magico. Le due anime musicali, in realtà, si erano già conosciute anni prima, quando il gruppo si faceva ancora chiamare "Quelli" (in cui era passato anche un giovanissimo Teo Teocoli, voce solista fino al 1967), preludio di quello che sarebbe divenuta la formazione di rock-progressive che avrebbe viaggiato in tutto il mondo. «Se Faber fosse qui con noi in questo momento gli chiederei: "Ti piace quello che abbiamo combinato con "La buona novella"?», dice sorridendo Patrick Djivas. Poi aggiunge: «Purtroppo lui non c’era già più da un po’, ma noi, per i suoi ottant’anni abbiamo riarrangiato l’album mentre nel ’79 avevamo fatto solo due brani. È venuta fuori una cosa bellissima che, tra l’altro, occuperà la parte centrale del concerto che faremo ad Argenta ed è sempre la più apprezzata dal pubblico. Gli chiederei se gli piace così e sono sicuro di cosa mi risponderebbe Fabrizio». «Sono sicuro anche io - fa eco lo storico batterista Franz Di Cioccio - perché quando uno scrive: "Tua madre ce l’ha molto con me perché sono sposato e in più canto, però canto bene e non so se tua madre sia altrettanto capace a vergognarsi di me...". Ci rendiamo conto che questo non è solo il testo di una canzone ma, in realtà, è una cosa pazzesca! Lui scriveva delle cose poeticamente incredibili».

Fa una pausa e poi continua: «Noi, quando eseguiamo quel brano, facciamo tutta una serie di respiri per tenere la parte poetica lì, dove deve stare». È una poesia immortale, quella che i due membri della Premiata Forneria Marconi, ricordano omaggiando De André: «È come chiedere a qualcuno che cosa rimane di Dante - spiega Djivas - Lo so che può sembrare una cosa esagerata, ma Fabrizio è un grandissimo poeta e ciò che ha scritto sarà per sempre. Noi abbiamo cercato di mettere della musica che sia all’altezza di tutto questo». E se i concerti vanno sempre sold out, come le 60 date del tour invernale, un motivo ci sarà: la missione è quella di far scoprire, soprattutto ai più giovani, quello che veniva definito "il poeta degli sconfitti". «Anche chi ci ha già visto 10-15 volte, torna perché non può farne a meno». «Abbiamo trovato in Fabrizio una persona che ci ha dato tanta energia - ricorda Di Cioccio - ma altrettanto noi abbiamo fatto con lui. Si innamorava delle storie». Un amore in particolare per lo stile e la libertà che la Pfm dimostrava e continua ad avere tuttora. «Aspettiamo il futuro con molta fiducia e non sappiamo esattamente cosa succederà perché è proprio questo il bello: arriverà dopo. Sappiamo una cosa: è sempre arrivato qualcosa e anche stavolta arriverà qualcosa», rivela Patrick. «Noi non abbiamo bisogno di scrivere un disco nuovo con cose nuove - conclude Di Cioccio - per noi tutto è nuovo. Lo era già prima quando abbiamo cominciato e sarà sempre nuovo perché può essere un qualcosa che ti colpisce mentre stai camminando come una storia, un’immagine o una città. E allora hai tante cose che ti verrebbe voglia di scrivere ed è proprio la libertà che ti dà la scrittura la parte più bella del rapporto che ha il musicista con il pubblico»