La Nuova Ferrara

La rubrica

Il papiro, pianta perfetta per chi ama il giardinaggio

Elisa Bonora
Il papiro, pianta perfetta per chi ama il giardinaggio

Tanta acqua non crea problemi e si riproduce bene per talea

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Pollice nero e facili soddisfazioni in giardino sono un connubio alquanto dissonante, ma nel panorama vegetale c’è una pianta che può essere un’ottima alleata per centrare questo obiettivo: il papiro.

Saranno i suoi lunghi steli, le brattee (foglie) ad ombrello che ricordano l’esplosione di un fuoco d’artificio con le sue infiorescenze simili a piccole spighe, ma il papiro è indubbio che incanti per la sua invidiabile “silhouette”. Chi non ricorda tra i banchi di scuola lo studio degli Egizi, Il grande fiume Nilo in cui cresceva rigoglioso coccolato dal suo limo, panacea per la sua crescita? E poi la sua lavorazione, il suo utilizzo come supporto per la scrittura da parte di quella misteriosa figura che erano gli scribi, depositari del sapere. Conosciuta come pianta “sacra” nel basso Egitto, un po’ come accade con il nostro maiale emiliano di questo giunco non si gettava nulla, poiché era possibile utilizzarlo in tutte le sue parti.

Il papiro ha inoltre una capacità incredibile di riproduzione per talea, ottenendo così nuovi esemplari dall’aspetto elegante e per certi versi anche sofisticato. Se uno dei più grandi errori che si commettono con le piante è l’eccessiva irrigazione, con il papiro non correrete il rischio di sbagliare perché vegetando bene in ambienti acquatici, quello che è un “eccesso idrico” per altre specie, si rivela in questo caso un toccasana. Non commettete però l’errore di immergere il gambo nel bicchiere d’acqua dopo il taglio, bensì capovolgetelo a testa in giù in un vaso di vetro trasparente con abbondante acqua, dopo aver tagliato le foglie a metà per ridurne la superficie immersa. Sarà dalla parte apicale delle brattee e delle infiorescenze a contattato con l’acqua che nascerà il nuovo apparato radicale, simile ad una nuova numerosa peluria bianca, nel giro di sette - dieci giorni. In seguito, si procede all’invaso con un terriccio ben drenato e un’annaffiatura sempre abbondante, ma in ogni caso da svolgere con attenzione. E così da un piccolo stelo nascerà una pianta rigogliosa, la quale andrà a creare nel vostro salotto un angolo verde e raffinato, degno del migliore design d’interni.