Lombardi a Ferrara con “L’incisore”, brividi nella Firenze del ‘600
L’autore di Portomaggiore da Libraccio con Boccia: «Che sfida raccontare l’impossibile»
Ferrara Nella Firenze del 1679 si aggira un misterioso individuo che lascia una macabra firma sul cranio delle proprie vittime e che, proprio a causa di ciò, viene soprannominato “L’incisore”. È questo il titolo del volume edito da Newton Compton Editori che sarà presentato oggi alle 17.30 alla libreria Libraccio di Ferrara assieme ai due autori Luigi Boccia e Nicola Lombardi. Originario di Portomaggiore e da vent’anni a Voghiera, Lombardi scrive da circa 40 anni (il suo primo libro risale al 1989) e ha pubblicato circa una ventina di titoli cimentandosi molto spesso con il genere horror, che lo ha portato anche a lavorare per un certo periodo della sua vita all’interno del negozio di Dario Argento, “Profondo Rosso” a Roma.
«L’Incisore – racconta l’autore ferrarese – è il secondo libro di distribuzione nazionale ed è il seguito di un romanzo che ho pubblicato con la Mondadori un paio di anni fa dal titolo “Strigarium – I delitti del noce” scritto sempre in coppia con Luigi Boccia». A risolvere le vicende, sempre al confine tra occulto e razionale è Flaviano Altobrandini: uomo dotato di brillante intuito e intelligenza con uno spirito indomito che, a causa delle vicende narrate nel titolo precedente e con una parentela pesante quale quella papale, è stato costretto a trovare rifugio a Firenze. Ma le indagini non sembrano volerlo lasciare in pace e sarà coinvolto nientemeno che da Paolo de’ Medici che gli chiederà di trovare il misterioso serial killer che sta seminando il panico in città con i suoi macabri delitti. In un ritmo serrato, con le indagini che proseguono spedite, gli autori hanno “giocato” con il lettore che si trova in bilico tra due mondi (razionale e irrazionale), con La Divina Commedia che assumerà tutto un altro significato: «Chi è abituato a leggere e scrivere di horror soprannaturale – prosegue Lombardi – sa che quest’ultimo permette delle scappatoie a volte anche facili. Quando si tira in ballo l’impossibile si può spiegare qualunque tipo di fenomeno. La parte più difficile è quella di far sembrare soprannaturale qualcosa e poi trovare una motivazione razionale. È stata una bella sfida anche per me. Speriamo di esserci riusciti». Per quanto riguarda il protagonista, è frutto dell’immaginazione: «È un detective ante litteram inventato di sana pianta che abbiamo costruito passo dopo passo raccontandolo: razionale e scientista, parte dall’idea che tutto ciò che sembra soprannaturale non può e non deve esserlo. Ciononostante è un uomo con tutte le sue debolezze e tentazioni».
Altobrandini si muove all’interno di una città con personaggi realmente esistiti nella Firenze di fine 1600: «Li abbiamo dovuti contestualizzare: dovevano essere proprio loro come ad esempio il granduca Cosimo III e il papa Innocenzo XI ma ciò per quanto riguarda la correttezza storica della citazione. Le ambientazioni e le caratterizzazioni sono licenze narrative». Tra gli autori preferiti di genere di Lombardi non potevano dunque mancare Arthur Conan Doyle e Marcello Simoni mentre, per la parte relativa all’horror, si è formato con scrittori come Lovecraft, Poe, Bradbury, King, Barker. Piccola chicca in anteprima per tutti i lettori: «Il prossimo libro? Sarà ambientato a Ferrara l’anno dopo le vicende trattate nell’ultimo libro. E tratterà di vampiri! » .