Plant crossing, estetica ma anche per la sostenibilità
Partito in alcune capitali è arrivato fino a Bologna: si lasciano piante in luoghi designati perché gli altri le prendano
Molti di voi avranno sentito parlare di book crossing, ma da un po’ di tempo questa moda strizza l’occhio a un nuovo fenomeno culturale e sociale molto green che sta acquisendo rilevanza anno dopo anno, soprattutto in contesti urbani e comunitari: il plant crossing.
Si tratta di un libero scambio di piante in cui ognuno può scegliere di prendere quella che più gli interessa e decidere, se vuole, di lasciarne una, il tutto come una sorta di biblioteca ambulante. È un modo divertente e sostenibile di scambiare le nostre amiche verdi magari con semplici talee di piante o semi che abbiamo in abbondanza a casa e che non riusciamo proprio a buttare, perché il vero plantlover in ogni rametto spezzato ci vede nuovi esemplari in fieri. Il principio è molto semplice: si lascia una pianta in un luogo pubblico o designato (come una “plant box” o un evento) in cui altri possono prenderla, lasciarne una propria, oppure semplicemente partecipare all’esperienza sociale.
È un movimento nato in forma spontanea e locale in Europa, dove a Berlino, Amsterdam e Londra sono documentati i primi esempi all’interno di collettivi di urban gardening e permacultura urbana. Anche in Italia, grazie a gruppi di ecologisti, orti urbani e associazioni culturali, l’idea si sta diffondendo in diverse città come Torino, Milano, Roma e Bologna. In seguito le comunità digitali e i gruppi social (a esempio su Facebook, Instagram, Telegram) hanno contribuito molto alla crescita del fenomeno facendo da cassa di risonanza.
I suoi risvolti sostenibili sono evidenti sotto diversi aspetti poiché riduce gli sprechi riciclando vasi, semi, piante che altrimenti andrebbero buttati utilizzando il baratto o il dono, fuori dalle logiche di consumo. Inoltre promuove la diffusione di piante nelle aree urbane, migliorando la qualità dell’aria, il benessere e l’estetica delle nostre città.
Domenica scorsa, alla 23esima Fiera del fiore di Migliarino, ho avuto il piacere di partecipare con il mio pallet addobbato per l’occasione con tante piante. Conoscere molte persone con la passione per il verde, scambiare esperienze, consigli e conoscenze ha svelato anche un lato inaspettato di questa esperienza come la coesione sociale che in tempi frettolosi e dalle relazioni digitali si fa sempre più desiderare.
@lagiardinieracuriosa