La Nuova Ferrara

Il festival

Stereolab, Tinariwen e Castello: come sta andando Ferrara Sotto le Stelle

Nicolas Stochino

	Marco Castello sul palco (foto Sara Tosi)
Marco Castello sul palco (foto Sara Tosi)

Un’atmosfera unica e due date su tre sold out: il report delle serate. Oggi, 13 giugno, spazio a Porridge Radio

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Ferrara Non mancano le emozioni nel cortile del Castello Estense. Il 10 giugno è iniziata la 29esima edizione di Ferrara Sotto le Stelle, festival che dal 1996 porta artisti italiani e internazionali nel cuore di Ferrara. Ad aprire questa edizione sono stati Laura Agnusdei e gli Stereolab, il debutto non ha deluso le aspettative. Con sax, elettronica e delicate tessiture sonore, Agnusdei (musicista bolognese) ha proposto un set intimo e sperimentale, capace di catturare fin da subito l’attenzione del pubblico. Alle 21.15 è toccato agli Stereolab, attesissimi protagonisti della serata. La storica band anglo-francese ha regalato al pubblico un’ora e mezza di pura suggestione, tra ritmi ipnotici, tastiere vintage e la voce magnetica di Lætitia Sadier. Le luci soffuse si sono alternate a sonorità elettroniche e coinvolgenti, che hanno fatto ballare a ritmo di musica tutta la platea. Un concerto composto da un mix di canzoni in francese e in inglese e qualche “grazie” alla fine dei brani, elementi che hanno trasformato il cortile del Castello in un vero tempio sonoro.

La sera successiva, mercoledì 11, è toccato a Viterbini e ai Tinariwen. Serata sold out e applausi a scena aperta sia per l’artista di apertura sia per la desert blues band tornata a Ferrara per la sua unica data italiana. Giovedì 12 spazio a Marco Castello, cantautore siciliano che ha stregato gli spettatori in una data che si presentava già da tempo sold out. Alle 21.20 in punto l’artista è salito sul palco accompagnato dalla sua band e ha regalato due ore di musica che hanno attraversato le tappe più significative del suo percorso: dai brani del disco d’esordio “Contenta Tu”, alle raffinatezze del più recente album “Pezzi della Sera”. La scaletta è stata un viaggio tra passato e presente: da “Beddu” a “Dracme”, da “Copricolori” fino a “Pipì”, con arrangiamenti vivaci e interplay tra i musicisti che hanno trasformato il cortile in una piccola festa collettiva. Verso il finale, Castello ha sorpreso il pubblico con tre cover scelte con cura: una versione notturna e sognante di “Orgoglio e Dignità” di Lucio Battisti, una intensa “Amara” di Enzo Carella, eseguita con elegante fedeltà all’originale, e un’intima reinterpretazione di “Palco” del cantante ed ex Ministro della Cultura del Brasile, Gilberto Gil, eseguita in lingua originale.

Alla fine della scaletta, l’artista siciliano e i suoi sono scesi dal palco, ma il pubblico non ci ha pensato due volte: un coro spontaneo, “se non metti l’ultimo noi non ce ne andiamo”, ha convinto il cantautore a tornare per un bis acceso ed energico, che si è chiuso con la trascinante “Torpi”, cantata a squarciagola da tutta la platea. Tra i presenti anche Vasco Brondi, il cantautore ferrarese, avvistato tra il pubblico dopo aver pubblicato di recente alcune storie in studio con Mace, produttore che ha collaborato anche con Castello nel brano “Mentre il mondo esplode”, cantato insieme ad Ele A. Una serata che ha unito generazioni, sonorità mediterranee e momenti di pura poesia urbana. Ferrara ha risposto con il cuore, e con i piedi che non smettevano di ballare. Oggi, 13 giugno, è la volta di Porridge Radio