La Nuova Ferrara

L’intervista

Loredana Berté, un’estate in tour con i suoi successi: «La mia musica contro i pregiudizi»

Alessandro Pirina
Loredana Berté, un’estate in tour con i suoi successi: «La mia musica contro i pregiudizi»

I figli di Loredana sono pronti ad accogliere la loro “queen”, che è in procinto di festeggiare i suoi 50 anni di carriera

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Cinquant’anni da ribelle. Cinquant’anni da regina di un popolo di fan felice di essere suo suddito. I figli di Loredana sono pronti ad accogliere la loro “queen”. L’estate di Loredana Bertè la vede impegnata in un tour che celebra i suoi 50 anni di carriera. Un concerto in cui porterà in scena tutto il suo mondo, il suo essere fuori dagli schemi. E i suoi successi. Da “Sei bellissima” a "Figlia di. ..”, da “Non sono una signora” a “Pazza”, passando per “Dedicato” e “Il mare d’inverno”. Uno show, organizzato da R&G Music e da Vadilonga, in collaborazione col Comune e la Fondazione Alghero, capace di unire più generazioni, tutte figlie, sorelle e anche nipoti di Loredana.

Cinquant’anni da ribelle e soprattutto da protagonista. Si ferma mai a fare un bilancio della sua carriera?

«Preferisco guardare avanti e non fare bilanci, continuo a fare dischi nuovi solo quando ho qualcosa da dire e a tornare sul palco appena posso. Nei concerti ritrovo il mio pubblico fantastico che mi segue da cinque decenni e anche tanti giovani».

La musica è sempre stata la sua salvezza. Ora lei è un mito per tanti giovani (e meno giovani) ma quali erano i suoi miti da ragazzina?

«Nella musica ho adorato Nina Simone, Aretha Franklin, Bob Dylan, i Beatles. Poi come non ricordare Bob Marley che vidi in un concerto in Giamaica e rimasi folgorata, tornai in Italia feci sentire quel sound pazzesco al mio produttore e nacque "E la luna bussò". A livello letterario sono figlia della Beat Generation. Ma ho amato molto anche i poeti maledetti come Baudelaire».

Loredana e Mimì, la Bertè e Mia Martini: due sorelle che diventano due tra le voci più belle di sempre della musica italiana. Eravate consapevoli della vostra unicità?

«Eravamo libere, Mimì con un talento inarrivabile».

In questo tour estivo canterà tutti i suoi successi. Ha un podio delle sue canzoni? «Impossibile per me fare un podio, le canzoni per me sono come figli, le amo tutte. Ho una discografia che è una Treccani, fare la scaletta ogni volta è un compito arduo. In questo tour estivo poi ho voluto inserire anche un omaggio a Mimì e Pino Daniele».

La sua carriera ha subito anche frenate e qualche battuta d’arresto, ha avuto a che fare con forti pregiudizi. Ha mai pensato di mollare tutto?

«Sono consapevole di essere stata sempre libera e quindi scomoda, di aver perseguito quello che volevo al di là delle regole che qualcuno voleva impormi. Il pubblico mi è sempre stato vicino e mi ha dato sempre la voglia di continuare».

I figli di Loredana sono tantissimi e sono di ogni età: qual è la ricetta per avere un pubblico così trasversale?

«Non credo ci sia una ricetta che va bene per tutti. I miei figli sono le persone emancipate, anticonformiste. Tutti coloro che lottano contro i pregiudizi, che non hanno paura della diversità. Tutti quelli che si sono fatti da soli e che sono se stessi, camminando a testa alta, fregandosene di quello che dice la gente».

Loredana e Sanremo: l’ultima volta ha sfiorato il podio e ha detto che sarebbe stato il suo ultimo festival. Il pubblico spera che abbia cambiato idea. Possiamo essere ottimisti?

«Chissà... se arriva una canzone che mi conquista e vedo giusta per quel palco vediamo. Intanto son felicissima di aver ricevuto il Premio della Critica Mia Martini, per me il Premio più grande in assoluto, finalmente l’abbiamo riportato a casa».

A The Voice senior si sono visti segnali di disgelo con Renato Zero, suo amico da una vita con cui c’è stata una frattura anni fa. L’idea di rivedervi un giorno insieme sul palco è pura utopia oppure chissà?

«Siete sicuri di farcela? Non sarebbe un concerto, ma con tutte le canzoni che abbiamo diventerebbe un rave party che può andare avanti giorni».