Musica e parole si incontrano a teatro: Tognazzi a Copparo racconta i Beatles
Sabato 6 dicembre al De Micheli una serata dedicata ai Fab Four e Paul McCartney
Copparo La storia della musica rivive domani (6 dicembre) alle 21 al teatro De Micheli di Copparo (piazza del Popolo) con Gianmarco Tognazzi e il Trio Saverio Mercadante. Sul palco andrà in scena “Paul McCartney e i Beatles. Due leggende”. Secondo la rivista Rolling Stone, i Beatles sono il gruppo musicale più importante e influente del XX secolo, la band più di successo di tutti i tempi con oltre un miliardo di dischi venduti e Paul McCartney, con la sua vena melodica e la capacità di scrivere molte delle loro canzoni più famose, è una figura centrale nella storia della band. Il Trio Saverio Mercadante eseguirà dal vivo alcune celebri canzoni dei Beatles, arrangiate per clarinetto, pianoforte e chitarra, mentre a dare voce a Paul McCartney e a condurre il pubblico in un viaggio tra musica, memoria e mito ci sarà nientemeno che Gianmarco Tognazzi.
Come è nata la passione per McCartney e i Beatles?
«È una passione che nasce dal contatto con una generazione che ha vissuto gli anni d’oro dei Beatles, anche se sono nato nel ’67, pochi anni prima dello scioglimento della band. Crescendo, ho scoperto il loro valore sinfonico e armonico, partendo da canzoni semplici come “Love Me Do” fino ad arrivare a veri e propri capolavori. La mia passione è legata a quell’epoca e alla rilevanza storica e musicale dei Beatles, un’eredità che resta attuale».
Cosa l’ha colpita della carriera di McCartney mentre preparava questo reading?
«Lo spettacolo nasce dall’idea di ridurre l’autobiografia di McCartney in una forma accessibile che potesse convivere con l’esecuzione di alcune delle sue canzoni più importanti. È stato importante parlare della genesi dei Beatles attraverso la memoria e la voce diretta di Paul, che con John Lennon ha fondato il gruppo. Questo percorso cerca di fare ciò che dovrebbe essere un dovere culturale, cioè preservare e tramandare la memoria storica e culturale, un patrimonio enorme di cui spesso il nostro Paese non si prende cura come dovrebbe. Il reading diventa così un modo di difendere la memoria musicale e culturale, importante anche per le nuove generazioni».
Lo spettacolo tratta anche le leggende e i misteri legati ai Beatles e a Paul McCartney. Può parlarcene?
«Sì, uno degli episodi più noti è la leggenda metropolitana della presunta morte di McCartney nel 1966, che lui stesso ironizza e ha cavalcato in parte. Questi aneddoti sono parte integrante del mito, insieme al racconto della loro carriera, dalla partenza dalla Germania fino al definitivo scioglimento. Lo spettacolo vuole restituire un equilibrio tra musica, storia e mistero. C’è inoltre l’idea di sviluppare un’integrazione con la visione di John Lennon per completare il racconto, perché entrambi sono i cofondatori della band».
McCartney pubblicherà un brano contro l’uso smodato dell’Ia, cosa ne pensa?
«Sono perfettamente d’accordo con lui. Amo la tecnologia finché resta al servizio dell’uomo, ma oggi sembra che siamo noi a essere al servizio del progresso tecnologico, con potenziali conseguenze catastrofiche. La tecnologia dovrebbe sostenere l’essere umano, non sostituirlo o dominarlo e questo equilibrio si sta perdendo. È un tema importante e attuale che risuona anche nel mio lavoro artistico e di canto della memoria». Info: tel. 389.1551656.
