La Nuova Ferrara

Il disco

“Let go.”, il ferrarese Jack in a Song torna con un album liberatorio

Samuele Govoni
“Let go.”, il ferrarese Jack in a Song torna con un album liberatorio

Otto canzoni per fare il punto e lasciarsi andare

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Ferrara Un viaggio a cavallo tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila, ma senza nostalgia. È questo di primo acchito quello che si compie ascoltando “Let go.”, nuovo album di Jack in a Song, nome d’arte del ferrarese Giacomo Scaglianti. E forse lo spirito che accompagna un po’ tutto l’album è proprio quello che è racchiuso nel titolo: “Let go.”, “Lascia andare”.

Il ritorno

Jack in a Song, cresciuto ascoltando pop punk e punk rock (Blink 182 e Green Day due nomi su tutti), è tornato con un nuovo album, il terzo da solista, e ha così spezzato un silenzio lungo un triennio. Silenzio mitigato in parte dall’uscita di “Apnea”, brano realizzato in collaborazione con il polistrumentista ferrarese Francesco Bottazzi che da poco ha pubblicato il suo “Noi non finiremo”, e da quella di “Still Alive”, la sua prima canzone con un arrangiamento full band. Ma torniamo a “Let go.”. Uscito il 30 novembre e disponibile sulle principali piattaforme (Spotify, Apple Music), l’album è stato realizzato con gli arrangiamenti e la produzione del cantautore e chitarrista ferrarese Enrico Cipollini. Le sonorità dell’album, specie per chi oscilla tra i trenta e i quarant’anni, riportano a quel mondo là, ai pomeriggi perennemente passati davanti a Mtv in attesa di programmi come Trl, Select e la mostruosa (ma diciamocelo, bellissima) Top 100. I canali musicali di Mtv chiuderanno definitivamente a fine anno, e si chiude un’epoca, ma “Let go.” è qui per dirci di lasciare andare. La musica continua e Jack in a Song con le sue canzoni ce lo dimostra.

L’album

Otto brani, di cui lui firma testi e musiche, che aprono finestre su mondi e tempi diversi. Si comincia con “Hold me tight” (Stringimi forte) e si prosegue con “Quiet”, i fan del Boss non faranno fatica a ritrovarsi in quel «potremmo guidare tutta la notte sulla note di Thunder Road». La terza, “Wherever you lead”, vede la partecipazione di Andrea Guerzoni. Menzione speciale per “Forgive Me”. L’album, da ascoltare tutto di seguito per immergersi a pieno nel contesto, si chiude con “Out of time”. “Let go.”, come scritto, richiama i primi Duemila, i Green Day e i Blink 182, ma non li scimmiotta, anzi, si discosta. Non si pensi a riff veloci e a pezzi tirati, i brani di Jack in a Song hanno una loro anima e una loro struttura che brilla di luce propria. Le influenze ci sono e si evincono ma non prendono mai il sopravvento, il ferrarese tiene a bada il passato e si concentra, complici anche gli arrangiamenti di Cipollini, sul suo percorso. «Il mio obiettivo era fare un disco che si potesse ascoltare in macchina, la sera, quando si fa un po’ il punto della situazione per capire com’è andata e cosa è rimasto. I brani – spiega l’autore – li ho scritti in anni diversi ma sono connessi. Il filo rosso che unisce le canzoni è il lasciar(si) andare, un’attività importante per poter continuare a vivere e un consiglio che non riesco ancora bene a seguire».