La Nuova Ferrara

La pubblicazione

Sandra Tugnoli all’esordio narrativo con “Ferrara tenebrosa”

Nicola Vallese
Sandra Tugnoli all’esordio narrativo con “Ferrara tenebrosa”

Arriva in libreria il volume che racchiude racconti di paura e mistero, edito da Faust Edizioni. L’autrice: «Un portone chiuso scatena la fantasia sulla vita»

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Ferrara Città avvolta da nebbie perenni e silenzi carichi di storia, Ferrara si trasforma in protagonista spettrale nel nuovo libro di Sandra Tugnoli, “Ferrara tenebrosa – Racconti di paura e mistero” (Faust Edizioni), in arrivo in libreria.

Nata nel 1975 in provincia di Bologna e trasferitasi a Ferrara nel 2017, l’autrice mescola passione per l’horror gotico e competenza professionale: ingegnere gestionale con laurea in psicologia, project manager con trent’anni di esperienza e contributi pubblicati come “Il fattore umano nella fabbrica intelligente” in Visioni per un nuovo Rinascimento Industriale (2022). Non è un esordio assoluto: Tugnoli scrive favole e diari sin dall’infanzia, ha visto racconti brevi selezionati su LetteraturaHorror.it e antologie cartacee, oltre al precedente “Ombre e sussurri della Pianura. Spiriti e streghe, riti e guaritrici, leggende e superstizioni nelle campagne emiliane tra Bologna e Ferrara” (Faust Edizioni, Historiando, 2025).

«È il mio primo libro di narrativa pura, dopo anni nel cassetto – spiega – Non per soldi dato che non mi chiamo King di cognome, ma per soddisfazione personale».

Le storie, tutte inventate, evocano un’atmosfera lovecraftiana e conan-doyliana: L’ombra di corso Porta Reno, I bambini di Piazza Cortevecchia, Il suono delle mura, Il Collettore di via Borso, La Torre dell’Orologio, La bambola di Palazzo Bentivoglio, Il pensionato del Parco Massari e altre che “non ti faranno dormire la notte”. Ispirate da luoghi reali, come via delle Volte, il Po nebbioso o il Parco Massari “traumatizzante nella foschia, con angoli da scoprire”.

«Ferrara è compatta, meno dispersiva di Bologna: un portone chiuso scatena la fantasia su cosa abbiano visto quei muri».

L’horror di Tugnoli è psicologico, non splatter: non apprezza film come “Terrifier” mentre predilige “The Blair Witch Project” o “Paranormal Activity”, dove l’inquietudine nasce dal quotidiano inspiegabile. «La realtà è l’orrore peggiore: i mostri sono tra noi. Scrivere esorcizza paure, come l’uso distorto del digitale che ho narrato per sensibilizzare genitori», ricorda l'autrice attenta nel mettere in guardia dai pericoli che si annidano dietro alle nuove tecnologie. Il libro invita a riscoprire una Ferrara misteriosa, dove nebbia e storia alimentano brividi e paure sopite: «Passeggiare sulle mura o sul Po ispira trame: la città ti entra dentro».

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