Gavioli racconta la storia di Bondeno attraverso filastrocche e fiabe
Il nuovo volume dopo aver trattato cucina e trattori si concentra sulle filastrocche: «Il mondo dell’infanzia e un po’ l’adolescenza che abbiamo vissuto. E il dialetto»
Scortichino Questa volta il “nostro” Pietro Gavioli ha voluto superarsi, realizzando un volume che entra nel mondo della tradizione bondenese, come spiega già il titolo “Fiabe bondenesi” (Gruppo Sigem – Celloni editori). Si tratta di una antologia di fiabe, fole, ninne nanne, filastrocche, scioglilingua, cantilene, giochi di parole, conte, giochi di una volta, leggende e personaggi.
Il libro che ha dato alle stampe in questi giorni è per il suo autore, Gavioli, il proseguimento di un percorso intorno alle tradizioni del territorio iniziato più di una decina di anni fa con i due volumi sulla cucina di Bondeno. In questa pubblicazione l’autore compie un viaggio nella nostra memoria comunitaria facendo riaffiorare quanto gli anni e il vivere quotidiano avevano riposto in qualche angolo della nostra mente. Cose che sembrano appartenere a un mondo lontano nel tempo, ma ancora attualissime. È il ricco e variegato mondo dell’infanzia, la prima parte della vita così importante per la nostra formazione, che si sfoglia come un album di ricordi per chi ha i capelli grigi, nonni e anziani che sono la memoria del nostro vivere quotidiano. Doverosamente è stato dato spazio al nostro vernacolo che insieme alle tradizioni costituisce la nostra identità. “I racconti, le fiabe e le filastrocche, il mondo dell’infanzia e un po’ anche l’adolescenza che abbiamo vissuto: quanti bei ricordi che ritornano alla mente a noi già un po’ in là con gli anni. Noi che la lingua madre era il nostro dialetto. Un dialetto ferrarese, certamente, ma che essendo il comune di Bondeno, stretto fra il Grande Fiume, oltre il quale nel territorio rodigino la cadenza e il dialetto sono affini, il Basso Mantovano e la Bassa Modenese, richiama in certi vocaboli ed espressioni quei territori”, scrive Gavioli nella prefazione.
Che storia
Quello di Gavioli è un interessante lavoro di ricerca, perché oltre a pubblicare vecchie fiabe, fa un viaggio nei giochi e nei divertimenti del passato, così come nei luoghi, come piazza Aldo Moro di Bondeno, per tutti “I giardini di Cioch”. Ad affiancare la parte scritta una altrettanto importante fotografica, grazie al collezionista Marco Dondi. E Dondi viene doverosamente ringraziato, al pari dell’edicola, libreria, cartoleria di Iris Bernagozzi, dove l’autore ha iniziato questo viaggio intorno al mondo dei bambini raccogliendo lì aneddoti, curiosità e modi di dire suggeriti dai “bundan” veraci. Poi, un grazie a un estimatore del dialetto qual è Duglas Boccafogli, con il quale Gavioli ha completato il viaggio nella biblioteca di Bondeno. Il libro di Gavioli è arricchito dalle prefazioni di Simone Saletti e Francesca Aria Poltronieri, rispettivamente sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Bondeno, che hanno sostenuto da subito questo progetto editoriale.
Gavioli è originario di Scortichino, ma vive da anni a Finale Emilia. È consulente editoriale e collaboratore della Nuova Ferrara e di alcuni periodici della zona. Si interessa da tempo di tradizioni e cultura locale, ha scritto precedentemente “La cucina ferrarese”, “La cucina centese”, “Trattori Lamborghini” e “Trattori storici italiani”, oltre a pubblicare nel 2010 e 2012 la prima e seconda parte di “La cucina di Bondeno, storia, tradizioni e ricette tra la Pianura e il Po”. Il volume si trova nelle librerie e cartolerie di Bondeno e aree limitrofe e costa 22 euro.
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