La Nuova Ferrara

Geppi Cucciari in scena a Ferrara con “Perfetta”

Geppi Cucciari in scena a Ferrara con “Perfetta”

L’attrice sul palco del Teatro Comunale con un monologo scritto dal geniale sceneggiatore Mattia Torre, amatissimo dai fan della serie tv “Boris” e prematuramente scomparso nel 2019

24 febbraio 2024
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Ferrara Questa sera alle 20.30 e domani alle 16 sul palco del Teatro Comunale Abbado di Ferrara va in scena "Perfetta", l’ultimo monologo teatrale scritto da Mattia Torre, sceneggiatore, commediografo e regista, prematuramente scomparso nel 2019.

La protagonista assoluta è Geppi Cucciari, per la prima volta alle prese con toni che non prediligono unicamente la comicità. In scena «Questo spettacolo - spiega la protagonista - rappresenta un atto di grande amore verso le donne e ciò che le rende davvero uniche. E la scrittura di Mattia Torre celebra la diversità e la specialità della donna in quanto fulcro del ciclo della vita. Credo sia utile a chiunque, uomo o donna che sia, che abbia voglia di ascoltare per mettere il pubblico tutto nella condizione di poter disporre di ulteriori strumenti per comprendere il complesso, delicato e magico mondo al femminile».

Sul palco Cucciari interpreta una donna comune, che vive una vita quotidiana densa di impegni e responsabilità. La narrazione si concentra su quattro martedì diversi, in cui le variazioni delle fasi del ciclo influenzano profondamente il suo stato d’animo, le sue reazioni e le sue emozioni. Vita quotidiana "Perfetta" affronta con umiltà e franchezza un tema spesso considerato tabù, offrendo uno sguardo lucido e senza filtri sulla realtà delle donne. Tra momenti di comicità e satire sociali, emergono anche riflessioni profonde e amare.

Lo spettacolo rappresenta un’opportunità di esplorare le sfumature della vita quotidiana attraverso gli occhi di una donna, offrendo al pubblico una panoramica ricca di spunti di riflessione su temi universali e attuali. «Ogni donna, secondo me, vive delle battaglie. In realtà, ogni essere umano. È chiaro che resti ancora molto da fare per raggiungere la parità e credo che ognuna nella propria vita combatta per avanzare di un piccolo passo in avanti ogni giorno», afferma Geppi Cucciari.

Poi conclude: «Questo è un testo che fa anche ridere, ma non ha niente a che vedere con il cabaret, o con la sola comicità che fa divertire. È un monologo più profondo e complesso che affronta il tema della natura femminile con sensibilità e intelligenza e dove i toni della malinconia procedono insieme a quelli dell’ironia nel tentativo di catturare la verità, perché nel mondo reale i due aspetti sono sempre uniti»