La Nuova Ferrara

Ferrara, due mostre dedicate all’arte dei manifesti del cinema

Samuele Govoni
Ferrara, due mostre dedicate all’arte dei manifesti del cinema

Domenica mattina la prima di una serie di visite guidate alle due esposizioni permanenti ospitate a Factory Grisù. Intervista al curatore Luca Siano

27 aprile 2024
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Ferrara “Vancini Manifesto” e “80 Ossessione”, le due mostre permanenti situate all’interno dell’ex caserma dei vigili del fuoco di Ferrara (via Poledrelli), oggi gestita dal consorzio Factory Grisù e sede della Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini, aprono le porte a cittadini e turisti.

Domani mattina (domenica, ndr) alle 10 è in programma la prima di una serie di visite guidate condotte da Luca Siano, curatore di entrambi gli allestimenti nonché esperto di cartellonismo cinematografico. È proprio con lui che abbiamo parlato per saperne di più su queste due mostre, sul percorso di visita e sulla sua passione per i cosiddetti pittori di cinema.
 

Partiamo dalle basi, che mostre sono?

«Sono due mostre permanenti interamente dedicate ai corredi pubblicitari cinematografici di vari film italiani. Per “corredo pubblicitario” si intende tutto il materiale cartaceo stampato per promuovere l’uscita di un film nelle sale cinematografiche. Questo metodo di promozione cinematografica ha funzionato fino agli anni ‘80 del ’900, per poi essere soppiantato per lo più dall’utilizzo dei trailer».

Può dirci qualcosa in più sugli allestimenti?

«“Vancini Manifesto” è una mostra dedicata ad un unico regista ferrarese, Florestano Vancini, quindi focalizzata su tutta la sua produzione, mentre “80 Ossessione” ha un respiro più ampio. Inaugurata nel 2023, per celebrare gli ottant’anni del capolavoro di Visconti, questa mostra ha come protagonista il film “Ossessione” e oltre ad esporne l’intero corredo pubblicitario, offre una panoramica molto più ampia e completa sui film girati tra Ferrara e provincia. Come appunto recita il sottotitolo: “viaggio nel Cinema ferrarese”».

Il pubblico cosa vedrà?

«I visitatori avranno l’opportunità di ammirare da vicino tutti materiali originali di varie epoche diverse, parliamo quindi di manifesti, locandine, fotobuste, etc, che vanno dai primi anni ‘40 fino ad arrivare agli anni ‘90. Un percorso di cinquant’anni in cui si intrecciano generi e stili di grandi cineasti e in cui i loro film saranno raccontati sempre attraverso l’arte dei cartellonisti cinematografici italiani».

Come ha scelto di strutturare la visita?

«Partiremo da “Vancini Manifesto” per poi passare ad “80 Ossessione” in un unico percorso spazio-temporale. Infatti oltre a viaggiare nel tempo, come dicevo prima, ci sposteremo nello spazio e su più livelli. Le mostre si sviluppano in ambienti separati, ognuno su due piani. Si potrà ammirarle e fotografarle nella loro interezza anche da un piano all’altro».

Quante opere sono esposte in totale? Ce n’è una particolarmente rara?

«Un centinaio, pezzo più pezzo meno. Sono quasi tutte molte importanti e abbastanza rare, considerando l’età dei vari pezzi e soprattutto che si tratta sempre di carta, quindi di un materiale molto deperibile nel tempo. In ogni caso personalmente mi piace segnalare il rarissimo manifesto di “Quattro passi tra le nuvole” del 1942, realizzato da Sandro Biazzi utilizzando tecniche diverse, un mix ancora attualissimo di disegno, grafica e fotografia».

Ce n’è una a cui è particolarmente legato?

«Sono affezionato ai grandi manifesti di Iaia per “La banda Casaroli” come anche al manifesto 4 fogli de “La lunga notte del ‘43”, che qualche anno fa ho donato alla città in quanto il film è girato a Ferrara, da un regista ferrarese e il manifesto in questione è dipinto da Sandro Simeoni, ferrarese anch’egli. Infine, credo che il corredo completo di “Ossessione” si possa ammirare solo qui nella sua interezza».

La visita di oggi è un episodio isolato o l’inizio di un percorso?

«Con Stefano Muroni, presidente di Ferrara la Città del Cinema, stiamo pensando a valorizzare e promuovere sempre di più queste due mostre, integrandole anche con nuovi pezzi. “80 Ossessione” inoltre ha già un catalogo e un sito dedicato (www.80ossessione.it), stiamo pensando quindi di realizzare a breve un catalogo anche per “Vancini Manifesto”. Visite come questa si ripeteranno nei prossimi mesi a cadenza regolare. Inoltre siamo già al lavoro su vari progetti, posso solo anticipare che molto probabilmente anche quest’anno organizzeremo un evento a tema alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia».

Come nasce la sua passione per i manifesti?

«Ho cominciato occupandomi della figura di Sandro Simeoni, che mi ha immediatamente colpito per il suo stile grafico ancora molto moderno, e ci ho messo più di dieci anni per ricostruirne vita e opere, oggi ne curo l’archivio (www.archiviosandrosimeoni.it) e ogni anno organizzo un festival a lui dedicato, ma costantemente scopro nuovi film per cui ha disegnato le affissioni o suoi disegni e quadri non legati al cinema».

Un sogno nel cassetto?

«Il sogno nel cassetto a cui ormai da un po’ di tempo penso sempre più spesso, è che presto possa esserci un unico grande spazio espositivo dedicato alla grande scuola italiana del cartellonismo cinematografico».

Per informazioni e prenotazioni: 377.385 6631.