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Ferrara, scavi aperti alla Delizia di Belfiore

Ferrara, scavi aperti alla Delizia di Belfiore






Ferrara Giornata di scavi aperti alla Delizia di Belfiore. Oggi sono partite le visite guidate aperte alla comunità per scoprire i risultati del progetto di archeologia pubblica e partecipata che coinvolge le scuole del territorio con gli studenti del liceo Roiti e del liceo Ariosto.

Per il terzo anno consecutivo, prosegue dunque il progetto triennale di archeologia partecipata e pubblicaChe Delizia Belfiore!”, che sta riportando alla luce un tesoro di epoca estense scomparso dalla memoria. Il progetto di scavo è finanziato interamente dal Comune e vede attiva direttamente la comunità, in primis le scuole del territorio. Sono infatti gli studenti i primi, dopo secoli, a scoprire gli ambienti e gli oggetti appartenuti a chi frequentava la Delizia. Ragazzi e ragazze sono coinvolti anche nelle operazioni post-scavo, come il lavaggio, la siglatura, il disegno e la fotografia dei reperti recuperati, i quali verranno poi schedati, fotografati e inventariati per permetterne lo studio e restituire alla comunità la Delizia finora ritenuta scomparsa. 

Costruita da Alberto d’Este attorno al 1388 e successivamente ampliata da Lionello, la Delizia subì forti danni nel corso dei secoli: dal saccheggio all'incendio da parte dei veneziani durante la guerra del Sale con Venezia, nel 1483, a quando venne smontata per ricavarne materiale da costruzione, nel 1654. Sopra alla Delizia vennero poi costruiti edifici e si formò un prato. Ora, grazie al progetto partecipato, l’antico tesoro sta tornando alla luce. “Quello che sta emergendo a poco a poco è uno spaccato eccezionale di cosa si mangiava a corte nella metà del Cinquecento” aveva spiegato prima dell’avvio dei nuovi scavi Chiara Guarnieri, responsabile del progetto, ricordando come siano già emerse inaspettate curiosità, come una vasca per contenere l’acqua, in precedenza non mappata, e reperti come calici di vetro e delle ceramiche provenienti da un butto, che si datano ad un periodo intorno al 1529, anno in cui a Belfiore vi fu un grandissimo banchetto, descritto da Messisbugo, il cuoco di corte degli Este. IL VIDEO di Filippo Rubin

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