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È a rischio tutto l’equilibrio della Sacca

Gusci svuotati, il granchio blu si sta mangiando tutte le vongole

di Katia Romagnoli
Gusci svuotati, il granchio blu si sta mangiando tutte le vongole

Goro In pericolo la produzione delle veraci

05 giugno 2023
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Goro A insidiare il delicato equilibrio ambientale della Sacca di Goro, da alcuni anni a questa parte, sta contribuendo il temibile granchio blu (Gallinectus sapidus), una specie ittica alloctona che, dopo aver fagocitato gradualmente altre specie, ora sta mettendo in pericolo pure la produzione delle vongole veraci.

Se è vero che sulle tavole dei ristoranti gli spaghetti allo scoglio e altri primi con sughi realizzati con la polpa del granchio blu sono particolarmente richiesti e apprezzati, è altrettanto vero che la proliferazione fuori controllo di questo crostaceo arrivato, una decina di anni fa dai tropici, continua a destare forti preoccupazioni per il futuro dell’economia gorese, retta principalmente dal settore della molluschicoltura.

«I granchi blu stanno distruggendo tutto – è lo sfogo di Fausto Gianella, presidente della cooperativa La Vela – , mangiano anche le vongole e se si va avanti così rischiamo di perdere tutta la produzione, perché si farà sempre più fatica a fare allevamento di veraci. Solo nella giornata di ieri ho catturato un quintale di granchi blu – prosegue Gianella –; sono tanti e se si considera che una femmina ne produce duemila 3 volte all’anno, si fa presto a capire la dimensione del problema».

Senza rivali

Nella Sacca di Goro mancano predatori naturali e di conseguenza i granchi blu si moltiplicano senza controllo, tanto che dopo essersi cibati sinora di gamberetti, schille e pure di anguille, stanno iniziando a puntare alle vongole.

«Ho già esposto dettagliatamente il problema all’onorevole Mauro Malaguti – prosegue Fausto Gianella –, nella sua qualità di esponente della Commissione Agricoltura e si stanno perfezionando proposte da portare avanti, per porre un freno all’espansione incontrollata del granchio blu. Faremo, nel breve, – prosegue Gianella – un incontro interregionale con i colleghi della Sacca di Scardovari, che vivono lo stesso problema. Ho coinvolto anche il senatore Balboni che si è impegnato per far sì che i granchi blu diventassero una specie ittica di interesse commerciale e finalmente, ora c’è questa opportunità».

L’unico competitor attualmente presente è la tartaruga marina, ma per Gianella è necessario introdurre incentivi, per consentire ai pescatori di pescare sempre più granchi blu, in modo tale da contrastare l’invasione in atto «come è avvenuto nel 1970 con l’invasione del pesce azzurro».

Da esperto conoscitore della Sacca, nella sua qualità di biologo e pescatore interviene anche Diego Viviani, ex sindaco di Goro.

«Le vongole veraci non erano l’alimento su cui miravano in origine i granchi blu – spiega –, ma lo stanno diventando ora, perché iniziano a scarseggiare le altre loro fonti di sostentamento. Sono arrivati dall’Oceano Atlantico e dai mari tropicali. Stanno puntando a quelle piccoline, sino a oltre 1 centimetro e ci riescono perché hanno una forza maggiore rispetto ai granchi autoctoni, che invece predano vongole di pochi millimetri».

«Il problema non è di facile soluzione – prosegue Viviani – , perché da biologo posso dire che quando una specie alloctona, arrivata da fuori, preda un nuovo ambiente o scompare subito oppure si espande a dismisura, finché, a sua volta, non viene a sua volta predata. Attualmente vengono effettuate solo catture per vendere i granchi blu e non per limitare la specie».

Licenza di catturare

La necessità di arginare un fenomeno che sta assumendo proporzioni devastanti è avvertita anche da Viviani, il quale ritiene fondamentale, come azione strategica, l’introduzione di misure di contenimento, dato che la cattura dei granchi blu destinati alla vendita è selettiva.

In commercio, lo scorso anno il prezzo oscillava dai 4 a i 6 euro al chilo (per esemplari di dimensioni medie), sino ai 12 euro (granchi blu di grandi dimensioni), mentre quest’anno, sono partiti gli esemplari più grossi e sono rimasti, sui banchi di vendita, quelli di dimensioni medio-piccole, venduti a prezzi inferiori per effetto dell’aumento esponenziale di prodotto. Il costo diminuisce ulteriormente di un terzo se i granchi in vendita sono già morti.

Tra gli effetti dei cambiamenti climatici in atto, indubbiamente anche il granchio blu si staglia un ruolo da protagonista.

Ora spetta all’azione dell’uomo restituire alla Sacca di Goro l’equilibrio messo a repentaglio da una specie non autoctona.l