A Ferrara proibito immergersi nelle acque dolci. Il rischio è mortale
Fiumi e laghi, Asl ricorda il divieto di balneazione
Ferrara Sono spesso le cronache a ricordare come, purtroppo, le acque dolci possano essere fonte di pericoli anche mortali. E di come un un tuffo rinfrescante apparentemente innocuo possa trasformarsi in una trappola senza ritorno. Il caso più recente, nella nostra provincia, risale al giorno di Pasqua, quando un giovane cuoco di origini egiziane, appena 23enne, ha perso la vita dopo essersi immerso in un laghetto in un agriturismo a Migliarino, non riaffiorando più dalle acque. Nell’agosto scorso nel Po, vicino all’attracco di Santa Maria Maddalena, era stato rinvenuto il cadavere di una donna in costume da bagno. Ed è ancora viva la memoria della tragedia di Gambulaga, nel 2019, quando un ragazzino appena 13enne morì annegato sempre in un laghetto. Ma tragedie simili hanno funestato, negli anni, l’intera asta del Po e ora, con il ritorno del caldo, l’insidia si ripresenta in tutta la sua pericolosità.
L’Azienda Usl di Ferrara corre dunque ai ripari sottolineando il divieto di balneazione per tutti i corsi.
«Anche a seguito dei tragici eventi che purtroppo si verificano ogni anno (annegamenti che coinvolgono soprattutto giovani che fanno il bagno in acque interne) – ribadiscono dall’azienda sanitaria –, il Dipartimento di Sanità pubblica dell’Asl ricorda che le acque dolci (corsi d’acqua, fiumi, laghi) non sono balneabili. Il divieto di balneazione è in vigore praticamente in tutti i corsi d’acqua dell’Emilia Romagna ormai da una ventina di anni, ma molto spesso non è conosciuto».
Fare il bagno in un fiume o in un lago non è come immergersi nelle acque del mare, avverte l’Asl: «I divieti di balneazione, come è facilmente intuibile, sono giustificati da esigenze di tutela della salute umana e della pubblica incolumità stanti i pericoli insiti in determinate aree. I corsi d’acqua hanno infatti caratteristiche specifiche, spesso poco conosciute e molto diverse da quelle del mare: il fiume, infatti, si modifica continuamente, può presentare fondi scivolosi, pietrosi o fangosi, improvvisi fondoni e mulinelli ed è caratterizzato dalla corrente, più o meno intensa, anche nei periodi in cui vi è meno acqua».
Lasciarsi ingannare dall’afa esterna poi costare caro: «I corsi d’acqua dolce inoltre – prosegue l’avviso – possono avere temperature inaspettatamente basse anche nei periodi caldi. Una delle possibili cause di annegamento nella stagione estiva può essere dunque anche la sindrome da “idrocuzione” e cioè una sincope da immersione rapida in acqua, specialmente fredda, che nei casi più gravi può causare la morte per arresto cardiorespiratorio».
Per questo è importante fare informazione su pericoli che quasi sempre sono sottostimati perché poco conosciuti: «I rischi nei quali si può incorrere non sono da sottovalutare – conclude l’Ausl –, purtroppo si verificano periodicamente casi di persone, soprattutto giovani, che ancora perdono la vita a causa di scarsa consapevolezza di questi pericoli e che non adottano comportamenti prudenziali». l
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