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Ferrara, «rumori notturni ancora forti»: i residenti contro il frigo industriale

Andrea Mainardi
Ferrara, «rumori notturni ancora forti»: i residenti contro il frigo industriale

La protesta nei dintorni di via Zandonai. I vicini: «Rischiamo un’estate in bianco»

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Ferrara Tornano all’attacco i residenti nei pressi di via Zandonai, zona via Bologna, e temono di dover passare un’altra estate in bianco. Che vuol dire senza chiudere occhio, perché - ribadiscono – in un tempo di circa otto mesi, che comprende l’autunno, l’inverno e una parte della primavera nulla è cambiato e il rumore del frigo industriale della ditta Emendatori&Vayra continua a interferire con il riposo notturno del vicinato. L’azienda è specializzata nella produzione di basi alimentari e attrezzature per la produzione di gelato e ha un marchio ben conosciuto nel mercato.

Da tempo però alcune famiglie che vivono nei dintorni dell’unità produttiva lamentano un disturbo eccessivo, soprattutto di notte. In particolare a sollevare nuovamente la questione, già portata all’attenzione della cronaca nei mesi scorsi, è Giorgio Busi, che abita in via Piccolomini.

La contesa si protrae da oltre due anni: le frequenze emesse dai macchinari dell’impresa si sentono troppo distintamente e in modo invasivo sia di giorno che di notte. Di giorno il rumore si può sopportare, aveva già scritto Busi, di notte no.

La sorgente del suono accusata di infastidire i vicini è stata da tempo individuata in un container frigo collocato nel cortile aziendale. Nel tentativo di ridurre l’impatto dell’attività dell’impresa nelle ore da riservare al sonno Busi, come aveva già dichiarato in passato alla “Nuova”, ha spostato la posizione della camera da letto trasferendo la stanza nello spazio precedentemente destinato a soggiorno. Lo scorso autunno le lamentele erano state condivise da diversi gruppi familiari.

Lo stesso Busi, facendosi portavoce anche di altri residenti, dice di aver contattato la ditta senza che il problema sia stato fino ad oggi risolto. Anche l’Ufficio Ambiente del Comune era stato interpellato. L’ente aveva risposto a Busi nel novembre scorso che «i rilievi eseguiti presso la sua abitazione hanno attestato il rispetto dei limiti di rumore». Palazzo municipale aveva anche aggiunto di aver dato «una serie di prescrizioni e misure gestionali alla ditta».

Un quadro, quello descritto dal lettore, che peggiora la domenica con il sorvolo degli aerei da turismo, destinati o in partenza dal vicino aeroporto. La preoccupazione delle famiglie residenti è amplificata dall’avvicinarsi dell’estate, quando nelle case si tende a tenere aperte le finestre per ventilare gli ambienti e ridurre la temperatura salita durante il giorno.

La richiesta resta la stessa: isolare acusticamente con materiali adeguati la sorgente del rumore. La ditta, contattata ieri dalla “Nuova”, ha deciso di non replicare alle proteste delle famiglie. 

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