A Ferrara in un negozio borse e accessori di marca ma contraffatti
La scoperta della Finanza in centro. Sequestrati cosmetici
Ferrara Un negozio da poco aperto in centro, con una responsabile italiana, vendeva borse e accessori «riportanti marchi d’importanti case di moda palesemente contraffatte». La scoperta è della Guardia di Finanza, e c’è in effetti da stupirsi perché si tratta di una “prima volta” con queste modalità, in città. Si trattava di marchi di fascia media, non stiamo parlando di lusso per il quale scatta una procedura particolare, ma certo quanto si sono trovati di fronte i finanzieri non può non colpire. I pezzi contraffatti erano in tutto 120, ma non è finita qui perché all’interno dello stesso negozio «sono stati anche rinvenuti oltre 1.000 prodotti cosmetici sulla cui provenienza la titolare dell’esercizio non ha fornito la documentazione utile per dimostrare la lecita provenienza». Di qui la decisione dei finanzieri di deferirla all’autorità giudiziaria per i reati di contraffazione e ricettazione.
Non è stato questo l’unico risultato dei controlli svolti di recente dalla Finanza tra le attività commerciali della città. Al mercato del venerdì, infatti, sono stati scoperti in esposizione per la vendita circa 680 articoli rientranti nella categoria di prodotti cosmetici che risultavano privi dei requisiti previsti dal Codice del consumo. In particolare, i cosmetici erano mancavano di «ogni indicazione relativa alla provenienza, alle sostanze in essi contenute, alle modalità d’uso e prescrizioni sui possibili effetti collaterali». Per queste ragioni il materiale è stato sottoposto a sequestro amministrativo ed al titolare dell’attività commerciale ambulante, anche in questo caso un italiano, è stata inflitta una sanzione amministrativa superiore ai mille euro.
Passando dal centro storico alla zona Gad, da segnalare un terzo controllo della Finanza, questa volta nei confronti di un emporio. Lì sono state trovate, in parte esposte per la vendita e in parte custodite nel retrobottega, quasi 560 confezioni di tabacco lavorato estero, per un totale di quasi 2,7 chilogrammi: erano sprovviste del contrassegno che ne attesta l’avvenuto pagamento dell’accisa che grava su questo tipo di prodotti. Il titolare dell’attività commerciale è stato segnalato per la commissione del reato di contrabbando di tabacchi lavorati esteri, e il prodotto è stato sequestrato.
S.C.
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