La Nuova Ferrara

Il caso

Donna aggredita da un dobermann, il proprietario: «È andato nell’auto perché c’erano due cagnolini»

di Daniele Montanari

	Il dobermann Attila e la donna ferita
Il dobermann Attila e la donna ferita

Alberto Barbieri, titolate del distributore di benzina Barbergas a Sant’Antonio di Pavullo: «Tengo cani di questa razza con me al lavoro da 27 anni, mai nessuno è stato aggredito». Tra le reazioni anche quella di Carlo Giovanardi contro l’apertura ai cani nella cabina passeggeri degli aerei

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PAVULLO. «Il mio Attila non ha mai attaccato nessuno, e non lo avrebbe fatto neanche con la signora. Ad attirare la sua attenzione, e innervosirlo, sono stati gli abbai continui dei due cagnolini che erano a bordo della macchina, che ha sentito con tutta la loro insistenza nel momento in cui è stata aperta la portiera».
Cosa è successo
Così Alberto Barbieri, titolate del distributore Barbergas di Sant’Antonio, teatro sabato mattina, 17 maggio, di un’aggressione choc: il dobermann che tiene per vigilanza è salito sulla macchina in cui era seduta nel lato passeggeri Sonia, 53enne di Acquaria, mentre il compagno Alessandro era sceso per controllare l’olio. È salito dalla portiera del conducente aggredendo la donna, che ha riportato un taglio sopra l’orecchio sinistro. Portata in Pronto soccorso, ha avuto 12 giorni di prognosi. La testimonianza di Barbieri dà un altro punto di vista sull’accaduto.

Il proprietario

«Attila è un dobermann di un anno e due mesi – spiega – è il terzo che tengo con me al lavoro per motivi di sicurezza e non ha mai attaccato nessuno. Non è affatto feroce, è addestrato. Sabato mattina ero appena arrivato al distributore quando è successo tutto: su quella macchina c’erano due cagnolini piccoli, due pincher direi, che hanno iniziato ad abbaiare appena quell’uomo è sceso dalla macchina lasciando la portiera aperta. Era un abbaiamento insistente: Attila l’ha sentito, ed è corso all’auto, seguendo il suo istinto. Se non ci fosse stato quell’abbaiamento continuo, non avrebbe fatto nulla. Ho visto che la donna ha dichiarato di essere stata morsa, ma non è così: è stata colpita dal cane con un’unghiata. Un dobermann di 45 chili se si avventa contro qualcuno lascia qualcosa di più di un taglio. Ribadisco, non è un cane cattivo, avrebbe potuto avventarsi sui cagnolini, ma non l’ha fatto: non ha morsicato né lei, né i cani. Si è agitato, questo sì, per gli abbai e le grida della signora». «Sono 55 anni che faccio questo mestiere – continua Barbieri – e per motivi di sicurezza ho dobermann dal 1998. Da me si sono rifornite migliaia e migliaia di persone: nessuna è mai stata aggredita. Attila è sempre con me in ufficio, esce solo per fare i suoi bisogni, e tutti sanno che non è aggressivo. Quando la gente lo vede, gli fa delle carezze o gli dà dei biscottini. È tanto feroce che gli atti criminali che abitualmente compie in ufficio è rubarmi la pizza e sgranocchiarsi dei vecchi volumi di un’enciclopedia. Credo gli piaccia la copertina in pelle: dei 24 volumi che avevo, ne ha distrutto uno a settimana. Ecco, questo è il mio Attila».

Le reazioni

Sui social, in diversi hanno preso le difese del cane e di Barbieri: «Io in 7-8 anni che vado solo e sempre lì a fare gpl e diesel, non ho mai visto una volta il cane girare, mai mai mai» ha scritto una persona. E un’altra: «Quel cane è un bonaccione! Bisogna capire veramente che cosa lo ha fatto innervosire. Quel cane è buonissimo». E un’altra ancora: «Non ha mai fatto niente a nessuno quel cane: quando mi fermavo era lì tranquillo che dormiva o passeggiava, bonaccione. Spero che ci siano le telecamere... Una reazione così senza motivo... non ci credo».

Giovanardi interviene

Ma si registra anche l’intervento dell’ex senatore Carlo Giovanardi: «Con l’ennesimo episodio di aggressione ieri a Modena, mi aspetto che il ministero dei Trasporti ritiri la surreale decisione di permettere l’entrata di cani sino a 80 chili in cabina passeggeri degli aerei, dove devono essere ingabbiati in apposita struttura. Già oggi è permesso far salire a bordo cani di piccole dimensioni. Ma qui stiamo parlando anche di dobermann, pitbull, e rottweiler, la cui aggressività è tristemente nota». 
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