Sette milioni di euro di ticket sanitari non pagati: «Una voragine»
In sette anni Ausl e Aou di Modena ne hanno recuperati meno della metà. L’attacco di Vignali (Forza Italia): «Invece di alzare le tasse, migliorare l’efficienza»
MODENA. Quasi 7 milioni di euro in 7 anni. Sono i ticket sanitari non riscossi da Ausl e Aou a Modena tra il 2018 e il 2024. Numeri monstre che ci collocano all’interno di un quadro regionale ancor più critico: ammontano a 55 milioni i ticket non riscossi in Emilia Romagna e il rosso in bilancio, nel 2025, sale a quota 645 milioni come certificato da una delibera di giunta.
Le cifre
Numeri impressionanti, che evidenziano la necessità di un cambio di passo, un’accelerata nelle procedure di recupero che, però, non c’è stata. A Modena Ausl spende poco più di 241mila euro per recuperare solo 688.459,80 euro: un incidenza sui costi del 30%. L’Ausl di Reggio, per fare un paragone, di euro ne spende 172mila e 291. E si riporta in tasca 3 milioni e 718mila euro. Con un incidenza dei costi sul bottino finale del 4,63%. Oppure prendiamo Ferrara, che pur facendo peggio di noi a livello di ticket non pagati (oltre 9milioni di euro tra il 2018 e il 2024) spende 341mila euro e ne porta a casa oltre 4 milioni e 200mila. Incidenza dei costi? 8,11%. C’è un problema. Anche perché l’azienda ospedaliera universitaria di Modena (Aou) spende 117mila euro per il recupero dei ticket non pagati e incassa 2 milioni e 611mila euro. Quindi, per tirare le somme, a Modena di quei 7 milioni di euro di ticket non pagati ne sono stati recuperati solo 3,3 milioni.
L’attacco di Forza Italia
A porre la lente di ingrandimento sul tema è il consigliere regionale di Forza Italia Pietro Vignali.
«L’Ausl di Modena spende 240mila euro per riscuotere i ticket non pagati, ovvero il doppio del policlinico, ma la quota riscossa è di appena 600mila euro a fronte dei 2,6milioni raccolti dall’Aou Modena – incalza l’ex sindaco di Parma – L’azienda sanitaria modenese è l’unica realtà di tutta la regione che si è affidata ad una società esterna per riscuotere, ma gli esiti sono assolutamente deludenti. Prima di mettere le mani in tasca ai cittadini bisogna eliminare le inefficienze e gli sprechi, come denunciato anche in questo caso». Il riferimento del consigliere forzista è alla manovra varata dalla Regione lo scorso marzo, ed entrata in vigore dal 2 maggio, che ha portato in dote nuovi ticket sui farmaci, 2,20 euro a confezione per un massimo di 4 euro a ricetta. «Complessivamente l’Emilia Romagna spende 1 milione e 873mila euro per questo sistema di recupero che fa acqua da tutte le parti. Vi è difformità di procedure tra le diverse aziende, frutto senza dubbio della completa assenza di un coordinamento e di linee guida. Dal 2018 si sono accumulati oltre 55 milioni di ticket sanitari non riscossi di cui 2,2 sono stati stralciati direttamente dalle Ausl e solo 21 milioni sono stati recuperati nel periodo 2021-2023. Una babele di procedure, costi fuori controllo e risultati spesso deludenti. Da notare – prosegue Vignali – come sotto la Ghirlandina ci siano 734mila euro di crediti stralciati per i quali l’Ausl ha gettato la spugna e non cerca neppure di recuperarli e complessivamente a Modena ci sono quasi 7milioni di euro di ticket non pagati. Si spremono i cittadini con nuove tasse ed il ticket farmaci e poi si sperperano risorse in procedure non efficienti. Senza dimenticare la bacchettata della Corte dei Conti arrivata qualche mese fa che invitava al taglio della spesa».
La ricetta proposta da Vignali parte da «un coordinamento e un lavoro serio per recuperare tutte le risorse che devono essere incassate. Altro aspetto che riteniamo necessario uniformare in tutta la Regione è il messaggio automatico che ricorda un appuntamento. In molti casi, purtroppo, passano mesi se non anni tra la prenotazione e l’effettiva visita od esame diagnostico. Con un po’ di impegno e l’utilizzo delle nuove tecnologie sarebbe facile ricordare l’appuntamento ed evitare inutili sperperi» conclude il consigliere regionale. Sul tema interviene anche il vicecoordinatore regionale di Forza Italia, nonché capogruppo in Consiglio provinciale Antonio Platis: «In questo particolare momento la Regione sta imponendo un ticket pesantissimo sui farmaci e sta riducendo drasticamente i servizi. I tagli delle automediche e nei pronto soccorso, i tempi di attesa infiniti per le visite specialisti e per gli esami diagnostici sono il metro che tutti i cittadini toccano con mano. Si paga di più per avere meno. E quando si scopre che ci sono tantissimi mancati incassi la rabbia aumenta. Questa Ausl non riesce a riscuotere quanto dovuto ma scarica il disavanzo di bilancio su tutti i cittadini con pesanti tagli».
Ausl-Aou, le differenze
Dal 2021 il recupero dei ticket non pagati di Ausl avviene con il supporto di una ditta esterna specializzata, che cura l’invio delle comunicazioni e la prima risposta telefonica agli utenti. La procedura prevede invito bonario (Pec o posta), diffida (Pec o raccomandata) e infine trasmissione all’Agenzia delle Entrate per il recupero coattivo. Per quanto riguarda Aou Modena la procedura di recupero crediti prevede tre fasi: avviso bonario, raccomandata con messa in mora e, in caso di mancato pagamento, invio all’Agenzia delle Entrate per riscossione coattiva. Nel 2025 saranno gestiti gli avvisi relativi agli anni 2023-2024 e completate le raccomandate per i crediti ancora non riscossi. Le pratiche non saldate saranno trasmesse all’Agenzia delle Entrate. L'azienda ha avviato una campagna informativa tramite monitor negli ambulatori.
