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Ferrara, aziende milionarie: le dinastie Bonaveri, Faggioli e Casadei

Francesco Dondi
Ferrara, aziende milionarie: le dinastie Bonaveri, Faggioli e Casadei

Gli artigiani che diventano globali. Attiv.A unica impresa delle costruzioni e i servizi sanitari sono sempre più necessari nel Ferrarese

29 dicembre 2023
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Ferrara Ci sono realtà nascoste che non sono solite prendersi la copertina, ma che hanno la capacità di lavorare così tanto bene da diventare pepite d’oro di alto valore. Ci sono imprese fondate da un pioniere che ha avuto un’intuizione geniale ed è stato poi capace di trasformarla in una azienda innovativa, magari vicina ai cento anni di vita ma ancora in grado di reinventarsi e rimanere leader del mercato. Ci sono prodotti di nicchia la cui qualità si può toccare con mano e che diventano indispensabili nel loro ambito di riferimento.

Ecco, ci sono aziende di Ferrara e provincia che stanno realizzando performance eccellenti e che entrano tra le 150 imprese del report elaborato da reportaziende.it che mette in fila fatturato e utili. Oggi sono loro le protagoniste della seconda puntata del viaggio iniziato dalla Nuova Ferrara che vuole far conoscere le migliori realtà, quantomeno per ciò che riguarda i numeri. Si scoprono perciò attività che lavorano assai bene e possono vantare anche importanti utili. Ferrara rimane il territorio che più si distingue per sedi di partite Iva ma è in provincia che emergono alcune storie che meritano di essere raccontate.

I fatturati positivi

E proprio dal dato “più” parte il racconto di alcune aziende che hanno le radici ben salde nel territorio ma guardano al mondo per trovare spazi di mercato e ambiti in cui continuare a spedire il lavoro di sapienti mani e intuizioni aziendali.

Era il 1932 quando il cavaliere Idalgo Guaresi depositava il primo brevetto per realizzare macchinari utili alla coltivazione del pomodoro. Ed è in quel momento che inizia la lunga vita dell’azienda di Pilastri, capace di diventare leader mondiale grazie alla sua alta capacità innovativa e all’attenzione per ogni singolo prodotto portato sul mercato. A 91 anni dalla fondazione Guaresi non ha bisogno di presentazioni ma continua a crescere se è vero che ha registrato un aumento di fatturato di quasi il 90% sull’anno precedente. Non male davvero.

Il report generale delle aziende dal 76° al 150° posto

Sulla scia si inserisce la Faggioli di Ferrara, che nel mondo del design e della moda ha avuto l’intuizione di inserirsi in un ristretto ambito operativo dove la differenza viene garantita dalla qualità enorme del prodotto. L’idea è di Giovanni Faggioli e risale al 1994. In poco più di vent’anni si è attestata come player di rilievo nel commercio dei pellami esotici pregiati nei mercati internazionali dell’accessorio d’alta moda. E nell’ultimo decennio, con l’apporto delle figlie Alessandra e Nathalie, l’azienda vede garantita la continuità oltre a uno sguardo sempre più proiettato al mondo del lusso.

Cosa dire poi della famiglia Casadei che ha il proprio quartier generale a San Giuseppe di Comacchio? Giancarlo e Rosanna sono stati i pionieri dell’impresa agli inizi degli anni Ottanta per poi passare il testimone ai tre figli Davide, Cristina e Claudio che hanno portato la Cicli Casadei ad essere punto di riferimento per il settore grazie ad uno stabilimento di oltre 10mila metri quadrati e capace di custodire più di 15mila biciclette finite e vari componenti e accessori per ogni necessità.

I casi singoli

Serve andare in territorio centese per raccontare due realtà imprenditoriali splendide per unicità. Si può partire da Attiv.A Costruzioni, sede a Pilastrello e guidato da due amici: Paolo Alberti Pezzoli, che si occupa della managerialità, diventando rapidamente referente territoriale di Ance Costruzioni e Vincenzo Alberghini che ha ereditato l’arte e la cura dei cantieri dal padre. Ebbene, Attiv.A è l’unica realtà imprenditoriale legata al mondo delle costruzioni che entra nella top 150 della provincia ferrarese nonostante il periodo e i bonus abbiano trainato il settore a valori di mercato importanti. Ma quando si dice che la qualità paga... E se si parla di qualità non si può non fare cenno a Bonaveri, realtà di altissimo livello nella produzione dei manichini nella storica sede di Renazzo. L’azienda, che ha rapporti con i maggiori brand mondiali della moda e ha una distribuzione capillare che va daTokyo a Melbourne fino a New York e Shangai, crea circa 15mila manichini all’anno “che abbracciano l’intero spettro merceologico: dalle forme stilizzate e iconiche del marchio Schläppi alle evocazioni sartoriali e couture della linea Bonaveri Sartorial, dalle linee di una espressività giovane e contaminata della collezione Tribe a marchio B By Bonaveri fino alle figure più glamour. Da ultimo, con l’acquisizione del marchio Adel Rootstein nel 2019, Bonaveri è entrato anche nel mondo del manichino realistico e semirealistico”, spiega l’azienda sul proprio sito.

Bisogna invece spostarsi nella zona di Tresignana per trovare un altro caso di scuola: l’Avicola Artigiana. Nata di fatto nel 1981 ha creato un piccolo impero e rivendica di mettere al centro di tutto il benessere dei polli. Da alcuni anni oltre alle macellerie del territorio i prodotti di Avicola hanno trovato sbocco anche nella grande distribuzione facendo sì che fatturato e utili continuino a crescere, garantendo ricchezza al territorio.

Welfare

In un territorio dove il lavoro non manca, c’è però anche la necessità di garantire alle famiglie servizi sanitari efficienti e a portata di mano. I casi di Coop Serena e Quisisana ne sono la dimostrazione plastica tanto da permettere loro di porsi sul mercato come colossi del welfare. Magari le performance non sono numericamente da capogiro ma paradossalmente c’è da rallegrarsene visto lo slogan “sulla sanità non si specula”. E comunque si tratta di brand conosciuti ai più, che danno garanzie, identificabili e riscontrabili al contrario di altre realtà con valori enormi, sprovviste anche della più elementare vetrina internet. Ma questa è un’altra storia.

I nomi famosi

Mobili Dondi ha dato lustro a Vigarano Mainarda a cui ha inevitabilmente abbinato il proprio nome creando una sorta di orgoglio territoriale. Se c’è da cercare qualità lì si trova e il livello di fatturato lo dimostra. Situazione analoga è quella della Fonderia F.lli Zanetti di Santa Maria Codifiume. Come del resto, venendo a un periodo più recente, il nome di Naturhouse è diventato un marchio di valore nel settore del cibo. Il fatto di aver trasferito - da Madrid a Ferrara - una serie di funzioni è un riconoscimento per la città e anche una vittoria per Raffaello Pellegrini, direttore internazionale del gruppo e non a caso ferrarese purosangue.

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