Vigarano in lutto per il piccolo Alessandro. Lo chiamavano tutti “Il Principino”: «Era meraviglioso»
Morto a sette anni sotto al trattore. Il papà indagato per omicidio colposo
Vigarano Mainarda Davanti alla morte di un bambino non si può fare altro che camminare in punta di piedi, cercando di ricordare e raccontare, senza aggiungere dolore al dolore. Ed è quello che sta facendo il paese di Vigarano Mainarda dopo la tragedia che mercoledì ha colpito la famiglia Bruttomesso. Alessandro, sette anni, è morto in un incidente nel cortile di casa, investito da un trattore guidato dal papà - ora indagato come atto dovuto per omicidio colposo - mentre era in sella alla sua bicicletta. I soccorsi immediati, l’elicottero, la corsa contro il tempo: ma per lui non c’è stato nulla da fare e il suo cuore ha smesso di battere.
Affettuosamente lo chiamavano il “Principino”, per i suoi modi gentili, garbati e il suo atteggiamento sempre sorridente. Un soprannome che gli avevano dato le maestre della scuola materna parrocchiale Sacro Cuore. Come “Principino” gli era stata dedicata anche la tradizionale zirudela che viene letta ai remigini che lasciano la scuola materna per passare alle elementari. Allo stesso modo lo ricordavano ieri mattina i genitori dei compagni delle elementari (era in seconda) tutti presenti per l’ultimo giorno di scuola, completamente diverso da come sarebbe dovuto essere.
La famiglia Bruttomesso, risiede nel territorio di Ferrara ma, per motivi pratici, di vicinanza e di comodità, da sempre frequenta la comunità vigaranese. «La famiglia - spiega il sindaco Davide Bergamini - geograficamente non risiede a Vigarano, ma ha sempre vissuto il nostro territorio. Ci siamo messi subito a disposizione, pronti a fare qualsiasi cosa per aiutarli ad affrontare questo momento»
In paese si respira aria cupa, piena di sconforto. La notizia della morte del piccolo è arrivata mercoledì sera. Subito dopo l’incidente il bambino era stato caricato in ambulanza e portato al Sant’Anna di Cona in condizioni disperate. La speranza che si potesse salvare era appesa a un filo, ma tutti hanno voluto credere in un miracolo. Ecco perché quando la notizia della morte è arrivata e ha cominciato a circolare di casa in casa, a tanti è mancato il respiro.
Il fratello più grande, Francesco (che frequenta le medie), era tornato a casa proprio nel momento dell’incidente. Quando mamma Sara è salita in ambulanza con Alessandro, alcuni amici sono venuti a prenderlo, cercando così di proteggerlo. Anche i genitori dei bambini dell’Alda Costa si sono confrontati con le insegnanti e tra di loro per trovare le parole giuste. «Era una meraviglia di bambino - hanno detto davanti alla scuola -. Educato, gentile, sorridente. Vedremo cosa fare per ricordarlo. Al momento siamo solo tutti molto frastornati e stiamo anche aspettando di poter parlare con la famiglia per capire da loro come possiamo muoverci. Adesso è solo il momento del silenzio».
Ieri mattina il cancello di casa Bruttomesso era chiuso, con tante auto parcheggiate all’interno. I parenti e gli amici più stretti hanno cercato di dare sostegno ai genitori, Sara e Federico.
Al momento la salma del piccolo Alessandro è a disposizione del magistrato e ancora non è stata dunque fissata la data dei funerali. Il sindaco Bergamini ha già fatto sapere che sarà proclamato il lutto cittadino e per tutto il giorno dei funerali le bandiere saranno a mezz’asta con l’invito, alle attività commerciali, di abbassare le saracinesche durante il rito funebre.
Annarita Bova e Giuliano Barbieri
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