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Sangue sulle elezioni Usa

Spari contro Trump, l’attentatore: «Odio i Repubblicani»

Spari contro Trump, l’attentatore: «Odio i Repubblicani»

Thomas Matthew Crooks, ucciso dai tiratori scelti, aveva pubblicato un messaggio sui social. Secondo l’Fbi era però iscritto tra gli elettori repubblicani pur avendo donato 15 dollari ai Dem. Due persone tra il pubblico sono rimaste ferite in modo grave. Reazioni sconvolte da tutto il mondo

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«Il mio nome è Thomas Matthew Crooks. Odio i repubblicani, odio Donald Trump». Così l'uomo che ha attentato alla vita dell'ex presidente degli Stati Uniti era apparso con un videomessaggio sui social. Secondo l'Fbi, però, il ventenne era inserito nel registro degli elettori repubblicani, ma aveva donato 15 dollari ai Dem. Trump è uscito miracolosamente vivo dall’attentato. 

Una pallottola gli ha sfiorato l'orecchio e Trump sanguinante si è buttato subito a terra circondato dagli agenti del Secret Service. Intanto altri tiratori scelti appostati hanno sparato sull'attentatore e lo hanno ucciso. Tra gli spettatori si contano due feriti gravi. L'FBI ha iniziato le indagini mentre si sa che l'attentato ha sparato da un tetto fuori dal recinto del comizio che sarebbe dovuto rimanere inaccessibile ed essere necessariamente controllato. Testimoni dicono di aver visto l'attentatore in tuta mimetica con un fucile salire sul tetto e di averlo indicato alla polizia, ma nessuno è intervenuto fino a quando sono partiti i primi colpi. Trump, prima di essere portato via sanguinante, ha voluto alzare il pugno in alto gridando ai suoi fan: «combattete, combattete». Poi sui social ha mandato un messaggio in cui ha ringraziato il servizio segreto per averlo salvato facendo anche le condoglianze a chi ha perso un proprio caro.

Il suo staff conferma che domani  Trump sarà regolarmente a Milwaukee per l'inizio della convention repubblicana, ma l'America e la sua democrazia, come ha detto anche il presidente Joe Biden nel condannare l'attentato a Trump, è sempre più malata. Tornano gli incubi del passato americano, quando negli anni Sessanta furono uccisi i fratelli Kennedy, Martin Luther King, Malcom X.

Le reazioni

«Sono profondamente scioccata dalla sparatoria avvenuta durante il comizio elettorale dell'ex presidente Trump –  scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.  – Auguro a Donald Trump una pronta guarigione e porgo le mie condoglianze alla famiglia della vittima innocente.  La violenza politica non ha posto in una democrazia».

«Seguo con apprensione gli aggiornamenti dalla Pennsylvania, dove il 45esimo Presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato colpito durante un comizio. A lui la mia solidarietà e i miei auguri di pronta guarigione, con l'auspicio che i prossimi mesi di campagna elettorale possano veder prevalere dialogo e responsabilità su odio e violenza». Così la premier Giorgia Meloni in una nota diffusa da Palazzo Chigi.

«Il mio pensiero va al presidente Donald Trump, vittima di un attentato. Gli invio i miei auguri di pronta guarigione. Una persona è morta, diversi sono i feriti. È una tragedia per le nostre democrazie. La Francia condivide lo shock e l'indignazione del popolo americano», scrice su X il presidente francese Emmanuel Macron.

«I miei pensieri e le mie preghiere sono rivolti al presidente Donald Trump in queste ore buie». Lo ha scritto su 'X' il primo ministro ungherese Victor Orban, che nei giorni scorsi aveva incontrato Trump nella sua residenza a Mar-a-Lago in Florida.

«La violenza politica non deve trovare alcuno spazio all'interno delle nostre democrazie, lo abbiamo detto in occasione di altri attacchi a politici avvenuti in Europa negli scorsi mesi, e lo ribadiamo con nettezza oggi dopo quello che è successo negli Usa. Ovunque, chi ha a cuore la democrazia, negli Stati Uniti come altrove, deve ora contrastare fermamente ogni tipo di linguaggio di odio e di violenza politica», afferma in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein.

«Siamo qui a ringraziare il buon Dio per quei 2 centimetri, perché staremmo parlando di un mondo diverso se invece dell'orecchio il cecchino avesse colpito l'obiettivo, torneremmo indietro di qualche decennio –  ha detto il ministro e vicepremier Matteo Salvini, intervistato al Tg1 – Spero che questo serva a chi semina parole di odio, di cattiveria contro le destre, contro i fascisti, contro i razzisti, contro Trump e contro altri esponenti. Ricordo l'attacco al presidente Bolsonaro, l'attacco al presidente Fico. Conto che le elezioni americane del 5 novembre cambino il mondo. Penso di essere uno dei pochi, se non il solo a sostenere da tempo l'utilità per gli equilibri mondiali, della vittoria di Donald Trump».

«L'attacco al candidato alla presidenza degli Stati Uniti Donald Trump è spregevole. Gli auguro una pronta guarigione. I miei pensieri vanno anche alle persone coinvolte nell’attacco. Simili atti di violenza minacciano la democrazia», afferma in un messaggio su X il cancelliere tedesco, Olaf Scholz.

«Sono sconvolto nell'apprendere della sparatoria all'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante il suo comizio in Pennsylvania. Tale violenza non ha giustificazione e non ha posto in nessun luogo del mondo» interviene su 'X' il presidente ucraino Volodymyr Zelensky affermando che «la violenza non dovrebbe mai prevalere». Zelensky ha aggiunto di essere '«sollevato nell'apprendere che Donald Trump è ora al sicuro e gli auguro una pronta guarigione. Le mie condoglianze vanno ai familiari della vittima di questo attacco, un partecipante al comizio. Vorrei che l'America ne uscisse più forte».